Le indagini

Smaltimento illecito di rifiuti e condizioni igieniche disastrose, chiuso un allevamento di suini

L'operazione congiunta dei Carabinieri di Padova, il Nucleo Anti-Sofisticazioni (NAS), e la Forestale

Smaltimento illecito di rifiuti e condizioni igieniche disastrose, chiuso un allevamento di suini
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Un'operazione congiunta delle forze dell'ordine, inclusi i Carabinieri di Padova, il Nucleo Anti-Sofisticazioni (NAS), e la Forestale, ha portato alla luce una serie di violazioni in un allevamento di suini. La vicenda ha coinvolto anche un medico veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale, evidenziando la necessità di preservare la salute pubblica e il benessere degli animali.

Smaltimento illecito di rifiuti e condizioni igieniche disastrose

L'obiettivo principale dell'operazione era controllare un'impresa agricola specializzata nell'allevamento suinicolo, dotata di un laboratorio per la produzione di prodotti a base di carne suina. Ciò che è emerso durante l'ispezione ha destato grande preoccupazione per la sicurezza pubblica e la corretta gestione delle attività agricole.

Le irregolarità riscontrate sono state molteplici e gravi. In primo luogo, l'allevamento praticava lo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, inclusi resti di animali, attraverso l'incenerimento a terra.

In aggiunta, sono state scoperte confezioni di farmaci veterinari detenute illegalmente, che sono state prontamente sequestrate amministrativamente dalle autorità competenti.

Multato e denunciato il titolare

Ulteriori irregolarità sono emerse nell'omessa gestione dei sottoprodotti derivanti dalla lavorazione delle carni, segnalando un'assenza di pratiche igieniche adeguate all'interno dell'allevamento. Di fronte a queste gravi violazioni, le autorità hanno deciso di chiudere l'allevamento fino al completo ripristino delle condizioni necessarie.

Durante l'ispezione, il titolare dell'azienda ha proceduto alla raccolta tempestiva dei rifiuti per il successivo smaltimento. Tuttavia, le irregolarità già riscontrate hanno portato a una sanzione amministrativa di oltre € 6.000 euro, oltre alla denuncia all'A.G. patavina.

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