Salute pubblica da tutelare

Cortei "No Green Pass" a Padova, il Prefetto: "Valutare stop e ulteriori divieti caso per caso"

Ieri sera la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Ecco com'è andata.

Cortei "No Green Pass" a Padova, il Prefetto: "Valutare stop e ulteriori divieti caso per caso"
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Ieri sera il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica a Padova, focalizzato sui cortei "No Green pass".

Cortei "No Green Pass" a Padova

Il Prefetto Raffaele Grassi ha presieduto, ieri sera, giovedì 9 dicembre 2021, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica al quale hanno partecipato l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Padova, accompagnato dal Comandante della Polizia locale, il Questore, il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza.

L’incontro ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulle manifestazioni no vax-no green pass che si protraggono ormai da oltre venti settimane in città, con l’attenzione rivolta tanto all’andamento crescente dei contagi, quanto alle situazioni rilevanti ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica che si sono registrate nel corso degli ultimi eventi.

Ulteriore stretta

All’esito di un proficuo e articolato confronto, sentita anche la voce dell’Amministrazione comunale, il Prefetto ha dato precise indicazioni al Questore di procedere, nell’ambito delle proprie prerogative in materia di manifestazioni pubbliche, ad attente e rigorose valutazioni, adottando caso per caso i divieti e le prescrizioni più opportune per garantire che l’esercizio del diritto di manifestare si possa svolgere in un contesto di pacifica convivenza civile, rispettoso della salute pubblica e dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Per questi ultimi aspetti l’attenzione si è focalizzata sulle obiettive difficoltà di far rispettare l’obbligo di indossare la mascherina durante le manifestazioni, sui disagi generati alla libera circolazione dei cittadini, sul malessere diffuso della comunità originato dal continuo susseguirsi delle stesse, rilevando come tali fattori di rischio richiedano una regolamentazione attenta delle modalità di svolgimento delle manifestazioni, sulla scorta degli itinerari proposti e del numero dei partecipanti.

Il commento del Prefetto

Questa la dichiarazione del Prefetto al termine della riunione:

“In comitato si è sentita la voce del Sindaco che, in qualità di autorità sanitaria locale, auspica un intervento sulle manifestazioni no vax – no green pass esercitate nelle forme dei cortei. Si è preso atto della necessità di salvaguardare in primis la salute pubblica poiché il più delle volte non vengono rispettati il distanziamento e l’uso della mascherina. A ciò si aggiunga una sensibile insofferenza per i disagi che le manifestazioni in parola generano sulla comunità, anche a causa dei notevoli rallentamenti del traffico veicolare in un periodo delicato quale quello delle festività natalizie, insofferenza che può determinare, come già accaduto, tensioni per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Perciò ho formulato una stretta direttiva al Questore - che ringrazio per l’egregio lavoro finora svolto unitamente ai vertici dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e della Polizia locale - di valutare rigorosamente, caso per caso, la possibilità di vietare o di incidere con ferme prescrizioni in relazione ai preavvisi che gli vengono rivolti per lo svolgimento delle manifestazioni in parola. È questa un’indicazione necessaria, maturata sulla scorta di obiettive circostanze che inducono ad atteggiamenti di assoluta prudenza verso forme di protesta che possono incidere negativamente sulla salute pubblica e sull’ordine pubblico. Tale direttiva al Questore ha la finalità non di comprimere il diritto di manifestare, ma di regolamentarlo nella primaria considerazione che salute pubblica e ordine pubblico sono beni costituzionali di primario rilievo tanto più in un momento in cui gli indici di contagiosità del virus sono, nella provincia di Padova, in verticale salita con pesanti ricadute sulle strutture sanitarie locali”.

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