Morte Ahmed Padova, la pista dell'istigazione al suicidio: "Chi sa parli..."
I sospetti della mamma e della sorella del 15enne di Mortise: "Gli amici sanno la verità". L'inquietante precedente di Henry: c'è un collegamento?
Proseguono le indagini sulla tragica fine del 15enne padovano gettatosi nel Brenta tra Torre e Cadoneghe. Non si esclude alcuna ipotesi.
Morte Ahmed Padova, la pista dell'istigazione al suicidio: "Chi sa parli..."
Si terrà con ogni probabilità nel pomeriggio di oggi, giovedì 28 aprile 2022, l'autopsia sul corpo di Ahmed Joudier, il 15enne padovano trovato morto nel Brenta dopo una (tuttora) misteriosa sparizione da casa. Tra i tanti punti da chiarire di una vicenda ancora per molti versi oscura, c'è l'ora della morte del giovane e l'eventuale presenza - già però esclusa da una prima ricognizione - di segni di violenza sul corpo. Probabile che, per ulteriore scrupolo, verrà eseguito anche un esame tossicologico.
Intanto la famiglia del 15enne, nato a Padova ma di origini marocchine, non si dà pace. In particolare la madre e la sorella del ragazzo avanzano il sospetto che, tra i suoi amici, qualcuno possa conoscere la verità sul tragico gesto compiuto da Ahmed, gettatosi dal ponte che separa il quartiere Torre da Cadoneghe.
Il giovane, riferisce distrutta mamma Latefa Benijane, non aveva mai avuto problemi con la legge, né questioni di droga in sospeso. Insomma, un bravo ragazzo. E allora, cosa può essergli successo? Si sa per certo che, dai messaggi vocali inviato dallo stesso Ahmed alla ex fidanzata, il ragazzo temeva per la sua vita, tanto aver sinistramente "profetizzato" la sua fine. Dietro l'ombra, probabile, di alcune cattive compagnie e di presunti "conti in sospeso".
L'ipotesi dell'istigazione al suicidio
Uscito di casa nella serata di giovedì scorso, 21 aprile 2022, di Ahmed si sono perse le tracce sin dalla mezzanotte, quando il suo cellulare risultava già spento. Quel telefonino poi ritrovato sulla passerella pedonale nei pressi della quale, poco dopo, è stato rivenuto anche il corpo ormai senza vita del 15enne. Un suicidio, come catalogato al momento dagli inquirenti, che però non convince i familiari: "Lui non lo avrebbe mai fatto, qualcuno deve averlo indotto a farlo...". Un'ipotesi di istigazione al suicidio, dunque, quella paventata da mamma e sorella di Ahmed, tutta da verificare ma su cui è già stato aperto un fascicolo dalla Procura. "Vogliamo la verità, non ci fermeremo!", hanno spiegato le due donne.
Intanto, alla ricerca di indizi utili, un esperto informatico analizzerà nelle prossime ore il cellulare del 15enne e altri suoi dispositivi elettronici. Al momento non si esclude alcuna pista: estorsione, faida tra baby gang oppure "bullismo informatico". Né si tralascia il movente di natura sentimentale: una delusione d'amore, insomma. Un bel rompicapo per gli investigatori al lavoro.
Sentiti gli amici. L'inquietante precedente...
Proprio per raccogliere elementi utili alle indagini, nelle scorse ore sono stati sentiti dalla Squadra Mobile gli amici di Ahmed, nonché l'ex fidanzata, una coetanea di Cadoneghe con cui c'era stato un breve rapporto finito però qualche mese fa. Pare tuttavia senza rancori. Proprio sul cellulare della ragazza giovedì scorso erano arrivati almeno una decina di messaggi allarmanti da parte di Ahmed. "Tornerò morto o qualcuno mi farà molto male", il tenore dei vocali inviati dal ragazzo, la cui vice sembrava però stranamente calma. Come se tutto ormai fosse inevitabile e non ci si potesse fare nulla.
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Una vicenda inquietante che ha riportato alla memoria un altro caso simile, quello del 18enne Henry Amadasum, morto anch'egli suicida proprio dallo stesso ponte e con le stesse modalità di Ahmed. Era il settembre del 2021. Anche lui, prima di gettarsi nel Brenta, aveva lasciato un messaggio d'addio ai suoi cari. Al momento la Procura esclude tuttavia un collegamento tra le due vicende. Ma la sensazione è che questa tragedia dai molti lati oscuri abbia ancora molto da rivelare.