Il sindaco sul controverso fermo a Padova: "Nessun razzismo, gli agenti hanno la mia fiducia"
Avviata un'indagine interna per fare piena chiarezza. Giordani: "Giusto investire nelle bodycam per gli operatori di pubblica sicurezza"
Il sindaco Sergio Giordani interviene sul controverso fermo effettuato domenica scorsa in Via Umberto I° dagli agenti della Polizia locale di Padova.
Il sindaco interviene sul controverso fermo a Padova
Prende posizione ufficialmente il sindaco Sergio Giordani sul controverso fermo effettuato domenica scorsa in Via Umberto I° dagli agenti della Polizia locale di Padova.
“Quello che mi pare importante ribadire in premessa, è che Padova è una città aperta e democratica, dove ai doveri da fare rispettare si accompagnano i diritti, dove esistono solo persone e cittadini con eguale dignità, dove il principio di legalità, declinato in tutti i suoi aspetti, è fondante del patto civico che ci unisce, dove si è investito con forza sui principi di solidarietà e antirazzismo, dove ogni giorno ci impegniamo a combattere tutte le discriminazioni".
Dopo la premessa, il primo cittadino entra nel merito:
"Il video mostra immagini forti che non sottovaluto ma è di buon senso affermare che questo materiale non esaurisce di per sé la necessità di comprendere le dinamiche di quanto accaduto nella loro completezza e in assenza di ulteriori approfondimenti. La Polizia Locale di Padova è formata da professioniste e professionisti che ogni giorno si prodigano per la sicurezza e il benessere dei cittadini e ovviamente escludo categoricamente che sia mossa da propositi diversi da quello di garantire la civile convivenza e far rispettare le norme nell’interesse dei cittadini.
Gli agenti di Polizia Locale svolgono un’attività molto complessa e che presenta anche dei rischi significativi, come accade in tante attività svolte a servizio della comunità. Ecco perché dico che le donne e gli uomini del Corpo hanno la mia fiducia per il lavoro che fanno a ogni ora del giorno, tutti i giorni.
Più in generale è altrettanto chiaro che la difesa delle regole va assicurata nel rispetto della dignità di tutti i padovani e nel rispetto del principio di proporzionalità nell’uso di metodi coercitivi quando questi si rendano necessari. Si tratta di un basilare principio democratico, che tutela allo stesso tempo agenti e cittadini, ed è mia intenzione farlo valere in ogni sede; è anche per questa ragione che abbiamo investito nelle bodycam per gli operatori di pubblica sicurezza.
Poi la conclusione:
"Sul fatto in oggetto sono emerse posizioni molto diverse e variegate, come Sindaco ho il dovere di ascoltarle e rispettarle, ecco perché, di concerto con l’Assessore competente, ho chiesto al Comando di Polizia Locale che si faccia piena chiarezza su quanto accaduto e quindi si prepari un dettagliato rapporto. Questa azione interna di scrupoloso approfondimento, sommata all’attività dell’Autorità Giudiziaria competente alla quale è stata inviata la denuncia relativa al fermo effettuato, la reputo necessaria, per avere un quadro trasparente e completo, propedeutico a fare, eventualmente,
tutte le valutazioni del caso.La pubblica amministrazione è una casa di vetro, il principio che chi sbaglia ne paga le conseguenze è sempre valso anche per noi come vale per tutti i cittadini. Sulla base di queste riflessioni e garanzie, adesso il mio appello è di impegnarci tutti a sviluppare nei fatti il principio con cui sono partito: a Padova ci sono e ci devono essere solo persone e cittadini che hanno uguali doveri e diritti senza nessuna distinzione”.