Nuove opportunità

"Yes I Start Up": a Padova il progetto per stimolare la voglia di fare impresa

Unioncamere, Confcommercio e Ascom nell'evento di stamattina organizzato da Ente nazionale Microcredito.

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Unioncamere, Confcommercio e Ascom nell'evento di stamattina organizzato da Ente nazionale Microcredito.

"Yes I Start Up"

Nuove opportunità per fare impresa. Si è svolto questa mattina, lunedì 24 gennaio 2022, nella Sala Paladin del Comune di Padova (ma anche in modalità webinar), l'evento di presentazione di un importante progetto europeo che l'Ente nazionale di Microcredito (ENM) sta portando in tutta Italia proprio attraverso incontri a livello locale.

Yes I Start Up è nato per stimolare e supportare l'autoimprenditorialità di neet (giovani che non studiano e non lavorano), donne e disoccupati di lunga durata. A parlarne ospiti illustri, tra cui il presidente dell'Ente nazionale per il microcredito, Mario Baccini, l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, il presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza, il presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova, Patrizio Bertin, l'assessore al Commercio di Padova, Antonio Bressa, il sindaco di Abano Terme, Federico Barbierato, il coordinatore scientifico di ENM, Francesco Verbaro e Nicola Patrizi, coordinatore intervento ENM. Tra gli interventi tecnici, anche quello di Mario Crepet, agente territoriale Veneto ENM. L'incontro è stato moderato da Giuseppe Zerbetto, capo ufficio stampa di Confcommercio Padova.

Nello specifico il progetto, realizzato attraverso una sinergica rete partenariale fra pubblico e privato, prevede un percorso di formazione mirata, che aiuti gli startupper a valutare la bontà ed efficacia della propria idea imprenditoriale, supportandoli nella redazione del business-plan e favorendo infine l'accesso ai finanziamenti del fondo "SelfieEmployment" gestito da Invitalia.

L'obbiettivo è quello di diffondere e far capire l'utilità di un progetto che, al momento dell'avvio a metà 2018,  ha già interessato oltre 3.500 fra neet, donne e disoccupati, sortendo risultati molto incoraggianti. I corsi gratuiti di Yes I Start Up, della durata di 80 ore suddivise in 18 giornate da 5 ore che si realizzano in meno di 35 giorni, sono finalizzati all'ottenimento di un finanziamento a tasso zero e senza garanzie reali fino a 50 mila euro, dal fondo SelfieEmployment di Invitalia.

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Qualche numero: per la prima fase sperimentale del triennio 2018-2020, dedicata ai soli neet, il 60% degli iscritti ha completato il percorso, arrivando a formulare la richiesta di contributo, e il 40% è stato effettivamente finanziato. Dati incoraggianti anche alla luce dell'attuale pandemia.

Mario Baccini, Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, commentando gli ottimi risultati del programma YISU che dall’inizio dell’anno ha già visto la richiesta di 300 donne, ha affermato nell'occasione:

“Il progetto Yes I start up si è rivelato una proposta utile e credibile per l’educazione finanziaria di giovani donne e disoccupati. Anche durante la pandemia ha continuato a produrre frutti grazie alla sua fruibilità attraverso la digitalizzazione dei processi. Un esempio di come resilienza e ripresa coesistano per il sostegno economico del Paese. Le statistiche dimostrano che i giovani millennials hanno idee chiare e voglia di intraprendere una propria attività. Con gli strumenti microfinanziarie promossi dall’Ente Nazionale per il microcredito, tra cui appunto Yes I start Up, possiamo offrire un’opportunità di formazione e business. L’impegno che oggi testimonia il comune di Padova che dall’inizio ha creduto in questa attività è la misura di una azione sinergica tra lo Stato e il territorio che vuole sostenere fortemente lo sviluppo economico e gli strumenti per le politiche attive al lavoro”.

Yes I Start Up è infine l'unico progetto pubblico governato in modalità totalmente online. Soprattutto è un progetto che, in un periodo complesso, stimola l'entusiasmo di quanti hanno voglia di mettersi o rimettersi in gioco, coltivando e facendo crescere il sogno di diventare imprenditore, sino a farlo diventare realtà.

L'intervento dell'assessore Marcato

“Dobbiamo fare in modo che l’effervescenza dei nostri giovani veneti in campo imprenditoriale non venga frenata e annichilita della crisi e dagli ostacoli che ci sono alla ripresa”.

Lo ha detto questa mattina l’assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato in occasione del suo intervento nel corso di un convegno promosso dall’Ente Nazionale Microcredito e Invitalia sulle nuove opportunità di fare impresa per i giovani.

“Qualsiasi possibilità da sfruttare per lo sviluppo dell’economia del Veneto è ben accetta e oggi è ancora più importante dare ai giovani la possibilità di fare impresa – ha sottolineato Marcato –. Nella nostra regione c’è un numero esiguo di Neet, giovani che non lavorano né studiano, avendo un tasso di disoccupazione fra i più bassi d’Italia e uno dei tassi di scolarizzazione fra i più alti. È del tutto evidente che però dobbiamo sostenere i giovani verso l’imprenditorialità”.

Marcato ha ricordato l’impegno della Regione del Veneto nell’ultimo anno con il bando per l’imprenditoria giovanile da 3 milioni di euro a fondo perduto, come a fondo perduto sono i 33 milioni di euro del bando dedicato all’economia circolare e un altro bando aggregazioni d’impresa per ricerca e innovazione da 10 milioni di euro.

Declinando il tema specifico del convegno l’assessore allo sviluppo economico ha evidenziato anche i 20 milioni di euro destinati al microcredito e quello che ha definito “uno sforzo titanico” da 87 milioni di euro sul risk sharing, in parte a fondo perduto.

“Rimangono sul tavolo una serie di questioni che rischiano di minare la capacità economica del Veneto, la regione che lo scorso anno ha avuto la crescita di Pil più sostanziosa a livello nazionale – ha indicato Marcato -. Abbiamo alcuni elementi di zavorra molto pesanti, in primi il credito. E’ necessaria una profonda riflessione tenendo conto che due terzi degli aiuti di Stato per il credito sono stati utilizzati dal sistema bancario per ristrutturare debiti esistenti e non per emettere nuovo credito. Questo significa che una parte dello sforzo fatto dal sistema Paese è stato vanificato da questo atteggiamento del mondo bancario. Dobbiamo poi ragionare sul tema vincoli europei, che in tempo di pandemia andrebbero allentati e su quello delle moratorie che stanno scadendo, a dimostrazione che non siamo ancora fuori dalla crisi”.

“Rimane, infine, il tema del rincaro delle bollette energetiche e dei costi delle materie – ha concluso Roberto Marcato - su cui va fatta una riflessione a livello dell’intero sistema Paese. Non possiamo pensare a interventi a fondo perduto del Governo di svariati miliardi al mese per sterilizzare l’aumento delle bollette energetiche. Sarebbe piuttosto utile ragionare sul tema delle energie in disponibilità e dei rapporti internazionali. L’Unione Europea dovrebbe avere rapporti più forte con Paesi che ci forniscono energia, evitando di arrivare alla speculazione energetica. Serve far valere i rapporti in maniera forte per trovare soluzioni adeguate ad un problema così serio e globale”.

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