Bancomat assaltati tra il 2019 e il 2021, colpita anche l'Alta Padovana: sequestrati beni ai due presunti responsabili
Sotto accusa due giostrai, presunti autori di colpi in tutto il Nord Italia: sequestrati una casa appena ristrutturata del valore di 100mila euro, un caravan, un camion e 20mila euro
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Udine, con l'aiuto delle unità territoriali di Treviso e Padova, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca nei confronti di due malviventi accusati di molteplici assalti a sportelli ATM, rapina, ricettazione, riciclaggio e trasferimento fraudolento di denaro.
Assalti ai bancomat dal 2019 al 2021, colpita anche l'Alta Padovana
Durante l'operazione sono stati sequestrati una casa appena ristrutturata del valore di 100mila euro, un caravan, un camion e 20mila euro, questi ultimi ottenuti dalla vendita di un'auto di lusso acquistata con i proventi illeciti.
I due presunti responsabili erano stati individuati dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Udine e arrestati il 26 novembre 2022 a Padova e Treviso. Si tratta di due giostrai veneti: Donald Moretti, 48 anni di Padova, e il cugino Luca Moretti, 45enne di Treviso.
I Carabinieri hanno poi scoperto che tutti questi beni erano stati acquisiti con gli introiti degli assalti ai bancomat commessi dai malviventi nel Nord Italia tra il 2019 e il 2021.
Nel dettaglio, in due anni e mezzo avrebbero preso di mira, con successo, in tutto il Nord Italia complessivamente 21 sportelli Atm nelle province di Bergamo, Bologna, Brescia, Cremona, Monza Brianza, Mantova, Milano, Forlì Cesena, Reggio Emilia, Udine, Pordenone e Verona. Quasi un milione di euro il bottino complessivo.
Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Brescia su richiesta della locale Procura, prevede che, una volta concluso il processo e avvenuta la condanna, i beni sequestrati saranno confiscati e acquisiti dallo Stato.
L'operazione rappresenta un risultato importante, ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra i Carabinieri del Comando Provinciale di Udine e le autorità giudiziarie di Udine e Brescia. Questa cooperazione ha permesso di individuare e restituire i beni sottratti e di colpire economicamente gli accusati.