Zona Arcella

Vicini da incubo: urla, litigi e rumori molesti a tutte le ore: scatta lo "stalking condominiale"

Succede in zona Arcella a Padova. Il provvedimento scattato nei confronti di due due conviventi, cittadini italiani.

Vicini da incubo: urla, litigi e rumori molesti a tutte le ore: scatta lo "stalking condominiale"
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Il provvedimento scattato nei confronti di due due conviventi, cittadini italiani, sempre alterati da alcol e sostanze stupefacenti.

Vicini da incubo

Il Questore di Padova Antonio Sbordone ha adottato, nei confronti di due conviventi, cittadini italiani, il provvedimento cosiddetto di “stalking condominiale” ai sensi dell’art. 8 del D.L. 11/2009.

La decisione è stata presa a seguito degli accertamenti svolti sulla base di quanto rappresentato, mediante esposto, dai residenti del condominio in cui gli stessi vivono, in zona Arcella. Nel corso dei mesi la coppia in questione ha reiterato condotte assillanti e invasive nei confronti della quiete degli altri condomini, rendendosi responsabile di sistematiche azioni di turbativa, dovute al probabile abuso di sostanze alcooliche e stupefacenti, che hanno reso necessario l’intervento in loco in molteplici occasioni di equipaggi delle Forze dell’Ordine nonché di personale sanitario del SUEM 118.

In particolare, nell’arco di tempo considerato, con frequenza pressoché giornaliera, entrambi hanno posto in essere ripetuti comportamenti molesti, quali urla sia all’interno che all’esterno del proprio appartamento, colpi violenti alle porte e al mobilio della loro abitazione, nonché si sono resi protagonisti di accesi litigi sfociati, più di una volta, in violenze fisiche reciproche (episodi questi ultimi già oggetto di specifici procedimenti penali per il reato di maltrattamenti in famiglia).

I comportamenti molesti sono stati accompagnati dall’assidua frequentazione degli spazi comuni anche da parte di terze persone loro conoscenti spesso alterate dallo smodato consumo di sostanze alcooliche, ed hanno causato alle vittime stati d’ansia e timore per l’incolumità propria e per quella dei propri familiari, pregiudicando, così, la serena quotidianità degli abitanti quel condominio.

 

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