Specializzati nel colpire vittime "deboli": ecco chi sono i due malviventi della rapina di Noventa
Si tratta di Manuel Isidoris, 38enne, di Piove di Sacco e Luca Borgato 48enne di Legnaro: "Sodalizio estremamente pericoloso".
I militari della Stazione Carabinieri di Noventa Padovana, a conclusione di una rapida e ininterrotta attività di indagine, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di Manuel Isidoris, 38enne, di Piove di Sacco e Luca Borgato 48enne di Legnaro.
Specializzati nel colpire vittime "deboli"
Domenica scorsa, 28 marzo 2021, i militari della Stazione Carabinieri di Noventa Padovana, a conclusione di una rapida e ininterrotta attività di indagine, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di Manuel Isidoris, 38enne, di Piove di Sacco e Luca Borgato 48enne di Legnaro, entrambi noti alle forze di polizia, riconosciuti quali autori della rapina aggravata in concorso commessa il 25 marzo scorso nell’ abitazione di una donna 68 enne di Noventa Padovana, dipendente pubblica in pensione.
Si tratta di un sodalizio criminale estremamente pericoloso, sia per i pregiudizi di polizia che annoverano i componenti, sia per le particolari modalità abiette utilizzate per compiere il delitto, la cui vittima, per età, appartiene alla cosiddetta “fascia debole”.
Le indagini sono state avviate subito dopo la richiesta di soccorso giunta da parte della stessa vittima, con un fax trasmesso alla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Padova, dopo che era stata aggredita mentre guardava la televisione in cucina e di seguito immobilizzata alla poltrona con del nastro adesivo, da parte di due soggetti travisati con passamontagna entrati in casa attraverso la porta che era stata lasciata aperta.
La fuga con sosta a Saonara per prelevare 500 euro
I due soggetti si sono resi, da subito, protagonisti di ripetute minacce e continue richieste di consegna di denaro e gioielli. Dopo avere rovistato in tutti i locali dell’abitazione, tutto si è concluso con il furto di generi alimentari (pasta fresca e prodotti congelati), di una macchina del caffè, di denaro contante per l’importo di 120 Euro e di una tessera bancomat della quale, con minaccia, i malviventi sono riusciti ad estorcere alla donna il codice pin.
Subito dopo sono fuggiti a bordo dell’autovettura della vittima, una Mercedes 320 limousine, non prima di essersi fatti consegnare il suo telefono cellulare e il cordless dell’utenza fissa, raggiungendo un punto ATM di Saonara dove, utilizzando la tessera bancomat asportata, hanno prelevato la somma di 500 Euro.
La donna, fortunatamente, ha riportato soltanto alcune lievi escoriazioni frontali a seguito dell’aggressione, riuscendo a liberarsi dal nastro adesivo utilizzando un accendino, allertando, così, le Forze dell’Ordine utilizzando il suo fax.
Trovati gli abiti indossati per la rapina e parte della refurtiva
I Carabinieri di Noventa Padovana, intervenuti tempestivamente sul luogo, hanno subito acquisito informazioni sulla descrizione degli autori, che sono state fondamentali per i militari della stazione, che conoscono bene le dinamiche e i soggetti di interesse operativo che frequentano il territorio, a far convergere i sospetti, suffragati da una rapida raccolta di risultanze indiziarie, nei confronti dei responsabili del reato, rintracciati nei loro rispettivi domicili dove sono state eseguite delle perquisizioni, con il coordinamento del Pubblico Ministero di turno, Benedetto Roberti.
L’attività di ricerca nei domicili dei sospettati ha avuto un aspetto determinante, poiché sono stati rinvenuti e sequestrati parte della refurtiva e gli abiti indossati durante la rapina. Nell’immediato prosieguo investigativo è stata anche individuata e restituita alla vittima l’autovettura oggetto di furto, trovata abbandonata in un parcheggio pubblico a Sant’Angelo di Piove di Sacco.
I due indagati, in ragione dei gravi indizi di colpevolezza raccolti a loro carico, sono stati sottoposti alla misura del fermo di indiziato di delitto ed associati alla Casa Circondariale di Rovigo. Fermo convalidato, disposta per i due la custodia cautelare in carcere.
L’odierna operazione di polizia giudiziaria è la testimonianza di come l’Arma patavina continui con il suo impegno sia nell’attività preventiva, intesa a proiettare sul territorio un elevato numero di servizi di controllo, sia in quella repressiva, diretta a ridurre l’impatto criminoso, rispondendo prontamente alle esigenze dei cittadini.