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Organizzata la protesta
Nuova udienza sugli atti di nascita impugnati dalla Procura, mamme arcobaleno in arrivo davanti al Tribunale
Altro ricorso contro la trascrizione anagrafica di un bambino di due mamme gay: il sit-in è atteso il prossimo 23 gennaio 2024
Arriva un nuovo ricorso presentato a inizio 2024 dalla Procura della Repubblica di Padova contro la trascrizione anagrafica di un bambino di due mamme arcobaleno.
Figlio di mamme gay: nuovo ricorso della procura di Padova
La procura della Repubblica di Padova ha indetto un nuovo ricorso a inizio 2024 contro la trascrizione anagrafica di un bambino di due mamme omosessuali nato nel settembre scorso. Al Tribunale spetterà la decisione finale: accogliere o meno il reclamo per cancellare una delle due madri.
Una questione che si era già presentata lo scorso 14 novembre 2023, quando sono iniziate a Padova le udienze per le impugnazioni della procura riguardo agli atti di nascita dei figli di coppie omosessuali, in particolare di quei bambini e di quelle bambine con due mamme.
Il Ministero dell'Interno era intervenuto a favore della Procura, basandosi su una circolare emessa a gennaio 2023 che chiarisce la non ammissibilità degli atti di nascita con genitori dello stesso sesso.
Questo intervento governativo ha sollevato ulteriori preoccupazioni tra le comunità LGBTQ+, che vedono minacciati i propri diritti legali e familiari. Diverse mamme arcobaleno avevano organizzato i sit-in di protesta davanti al Tribunale di Padova.
Dall'altra parte della barricata, il Comune di Padova ha sostenuto attivamente le mamme coinvolte, avendo trascritto gli atti per gli ultimi sei anni.
In arrivo un nuovo sit-in delle famiglie arcobaleno
A dare notizia di questo nuovo ricorso da parte della Procura della Repubblica di Padova contro gli atti di nascita di figli nati in famiglie con mamme gay, è la referente dell'Associazione famiglie arcobaleno in Veneto Iryna Shaparava.
E' stato, infatti, annunciato un nuovo sit-in davanti al Tribunale di Padova per il prossimo 23 gennaio 2024.
Martedì 23 gennaio saremo nuovamente davanti al Tribunale perché i nostri diritti valgono e nulla ci fermerà sulla nostra strada verso la piena eguaglianza familiare” - conclude la portavoce.
