Neonato seviziato dal padre per avere sussidi statali: dimesso dall’ospedale, ora sta bene
Dopo i maltrattamenti di novembre 2024, il piccolo è stato affidato ad una casa-famiglia e il padre si trova agli arresti domiciliari

Sta meglio e ha finalmente lasciato l’ospedale il neonato vittima di gravi maltrattamenti da parte del padre, una vicenda che aveva profondamente scosso tutta la comunità nel novembre 2024.
Neonato seviziato dal padre: dimesso dall’ospedale, ora sta bene
Il piccolo, che oggi ha quasi un anno, è stato dimesso dal reparto di Pediatria dell’Azienda ospedaliera di Padova ed è stato affidato a una casa famiglia. A dare la notizia, anche il presidente del Veneto Luca Zaia, con un post sulla sua pagina Facebook.
"La vicenda di questo piccolo, lo scorso novembre, ci aveva fatto inorridire, soprattutto perché a torturare il neonato fin dalla nascita era stato il padre, un 22enne del Vicentino, che gli aveva più volte messo le dita in gola schiacciandogli il petto per causarne una disabilità e ottenere così i sussidi statali", ha scritto il Presidente.
"Ora, finalmente, la bella notizia: il bambino - che oggi ha quasi un anno - sta bene, è uscito dalla Pediatria di Padova ed è stato affidato ad una casa-famiglia. Il padre è ai domiciliari, in attesa del processo, lontano - e questa è la cosa più importante - dai due figli".
Le sevizie per ottenere i sussidi
Secondo quanto emerso dalle indagini, il padre, un 22enne di etnia Sinti residente a Camisano Vicentino, avrebbe sottoposto il figlio a ripetute torture con l’obiettivo di procurargli una disabilità e ottenere così l’assegno di invalidità. Tra i gesti più crudeli, l’uomo avrebbe più volte infilato le dita in gola al bambino e compresso il suo torace per provocare gravi difficoltà respiratorie e di deglutizione.
Il videoservizio di Tv7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:
Il quadro clinico altalenante e inspiegabile ha insospettito i medici dell’ospedale di Vicenza, dove il piccolo era stato inizialmente ricoverato. Trasferito poi a Padova per ulteriori accertamenti, è stato lì che il personale sanitario, preoccupato, ha chiesto l’intervento della polizia. Grazie a telecamere installate nella stanza del bambino, gli agenti hanno potuto documentare gli abusi e cogliere il padre in flagrante.
Affidato a una casa famiglia
Ora il neonato è al sicuro, affidato a una struttura protetta, e si trova in buone condizioni di salute. Il padre, invece, è agli arresti domiciliari e attende il processo. È stato allontanato sia dal piccolo che dal secondo figlio, evitando così ulteriori pericoli per entrambi.