L'appello

La Corte Costituzionale striglia il Parlamento: bisogna legiferare su famiglie arcobaleno e fine vita

Il presidente Barbera: "Se rimane l'inerzia del Parlamento la Corte a un certo punto non potrà più intervenire"

La Corte Costituzionale striglia il Parlamento: bisogna legiferare su famiglie arcobaleno e fine vita
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La Corte Costituzionale ha lanciato un appello al Parlamento: legiferare sui temi delle famiglie arcobaleno e sul fine vita. Sulla questione si è espresso, in particolare, il presidente della Consulta Augusto Barbera.

Corte Costituzionale al Parlamento: legiferare su famiglie arcobaleno e fine vita

Fine vita e famiglie arcobaleno: temi su cui la Corte Costituzionale si sta continuando a battere affinché venga dato loro il giusto riconoscimento.

E' proprio su queste due questioni che la Consulta invita il Parlamento a legiferare. Il presidente Augusto Barbera ha rivolto l'appello alle massime cariche dello Stato e al ministro della Giustizia Nordio durante la relazione sull'ultimo anno di lavoro della Corte.

"E' necessaria un’espressione della volontà delle assemblee rappresentative della sovranità popolare. Ma se rimane l'inerzia del Parlamento - ha detto Barbera - la Corte a un certo punto non potrà più intervenire.“

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I ricorsi in Corte d'appello

Sui diritti delle famiglie arcobaleno si è sempre battuto il sindaco di Padova Sergio Giordani, premendo sul riconoscimento nei registri dell'anagrafe la genitorialità di entrambe le mamme.

Sulla vicenda giudiziaria, proprio negli scorsi giorni si è aperto un nuovo capitolo: dopo che il Tribunale di Padova ha dichiarato inammissibili gli oltre trenta ricorsi con i quali la Procura, un anno fa, aveva chiesto di cancellare gli atti di nascita di bambini e bambine figli di coppie formate da due donne, è intervenuto sul tema il Ministero dell'Interno nella figura del suo primo rappresentante, cioè il Ministro Matteo Piantedosi, il quale ha presentato ricorso contro le ultime sentenze del Tribunale.

A tal proposito, l'Associazione Famiglie Arcobaleno ha voluto esplicitare il dispiacere e la rabbia per l'ancora precaria situazione in un post sulla pagina Facebook:

"Da 19 anni chiediamo che la politica si assuma la responsabilità di riconoscere pari diritti e pari dignità ai nostri figli e figlie, e in quest’ottica abbiamo elaborato una proposta di legge insieme all’associazione Rete Lenford".

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