Il mistero sulle ultime ore e sulla tragica fine di Ahmed, trovato cadavere nel Brenta
Sul corpo del 15enne, scomparso da giovedì, non c'erano segni di violenza. Non risulta inoltre frequentasse compagnie pericolose. Quell'agghiacciante profezia: "Tornerò morto".
Stamattina il ritrovamento dei corpo senza vita del 15enne nel fiume Brenta tra Torre e Cadoneghe.
Il mistero sulle ultime ore e sulla tragica fine di Ahmed, trovato cadavere nel Brenta
A trovare il suo cellulare, abbandonato sulla passerella pedonale tra Torre e Cadoneghe, era stato un altro ragazzo, risultato poi estraneo alla vicenda. Questi, dopo aver preso il telefonino, vi aveva inserito la sua sim card. Rintracciato dalla Polizia e chiarito l'equivoco, sono scattate le ricerche di Ahmed Joudier, il 15enne padovano scomparso da casa giovedì scorso.
Ricerche che, iniziate stamattina all'alba nel fiume Brenta, hanno purtroppo confermato ciò che si temeva e che lo stesso ragazzo, con una sinistra profezia, aveva preannunciato: il corpo senza vita del 15enne, nato a Padova da genitori marocchini (separati da tempo), è stato recuperato poco dopo le 10 dai sommozzatori dei Vigili del fuoco.
Restano tuttavia un mistero le sue ultime ore, così come la sua tragica fine. Giovedì sera, dopo aver cenato con la madre, aveva detto di dover raggiungere gli amici ed era uscito di casa, senza dare alcun segno di nervosismo. Poi quel messaggio vocale alla fidanzata, agghiacciante: "Tornerò morto, o mi faranno molto male". Una previsione che, purtroppo, si è avverata.
Eppure sul corpo del giovane non sarebbero stati trovati segni di violenza, né - dai primi riscontri - pare frequentasse persone poco raccomandabili. L'ipotesi più probabile, al momento, è che Ahmed si sia tolto la vita, perché spaventato da qualcosa o qualcuno che sapeva gli avrebbe fatto del male. Un giallo che ora gli inquirenti, partendo proprio dal ritrovamento del cellulare, dovranno dipanare.