Molti gli omicidi

E' morto a Padova per Covid Donato Bilancia, il serial killer delle prostitute

Condannato a 13 ergastoli per ben 17 omicidi.

E' morto a Padova per Covid Donato Bilancia, il serial killer delle prostitute
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Donato Bilancia, il noto serial killer condannato a 13 ergastoli per 17 omicidi e 16 anni per un tentato omicidio, è morto per Covid nel carcere Due Palazzidi Padova.

Arrestato nel 1998

I delitti attribuiti a Donato Bilancia sono avvenuti tra il 1997 e il 1998 tra la Liguria e il Piemonte. Il serial killer scontò i primi anni di prigione nel carcere di Marassi a Genova. Era poi stato trasferito nel carcere Due Palazzidi Padova. Era soprannominato “il mostro dei treni” o “il serial killer delle prostitute”. Venne arrestato nel 1998, a tradirlo fu l’auto usata per alcuni suoi spostamenti. Era nato a Potenza nel 1951.

E’ morto per Covid

Si è spento nella giornata di ieri, giovedì 17 dicembre 2020, nel carcere “Due Palazzi” di Padova. Donato Bilancia, 69 anni e originario di Potenza, è morto dopo aver contratto il Covid-19. I delitti commessi per sua mano sono avvenuti tutti tra il 1997 e il 1998 tra la Liguria e il Piemonte. Bilancia scontò i primi anni di prigione al carcere di Marassi a Genova, per poi essere trasferito a Padova negli ultimi anni.

A Novi Ligure aveva ucciso due metronotte

Era il 24 marzo 1998. Donato Bilancia si trovava in frazione Barbellotta a Novi Ligure e si era appena appartato in una villa a bordo della sua Mercedes con la prostituta transessuale Lorena. Quest’ultima aveva fin da subito intuito le intenzioni minacciose del serial killer e tentò di fuggire disperata. In quel momento sopraggiunsero due metronotte, ai quali Bilancia sparò, ferendoli mortalmente. Andò poi alla ricerca di Lorena e la ferì all’addome, ma senza ucciderla come credeva. Quindi, con un colpo di grazia alla testa, finì le due guardie giurate, Massimiliano Gualillo, 31 anni di Ovada, e Candido Randò, 43enne di Castellazzo Bormida.

Il duplice omicidio eseguito a Novi Ligure permise alle Forze dell’ordine di incastrarlo. Il transessuale Lorena, al secolo Julio Castro, era riuscito a sopravvivere allo sparo inflittogli da Donato Bilancia e lo aveva riconosciuto nel corso di un faccia a faccia con il serial killer, il quale, alla fine, confessò tutti i crimini che aveva commesso.

Tutti i suoi assassini

Il primo omicidio di Donato Bilancia risale al 16 ottobre 1997 quando il serial killer uccise a Genova Giorgio Centanaro nella sua casa, soffocandolo con del nastro adesivo. Archiviato inizialmente come decesso per cause naturali, le indagini erano state riaperte a causa della successiva morte dei coniugi Maurizio Parenti (complice di Centanaro) e Carla Scotto trovati senza vita il 24 ottobre, nella loro casa di piazza Cavour.

Dopo quel tragico primo pluri-omicidio, la furia assassina di Donato Bilancia non si è più placata: dalle ricostruzioni dei suoi assassini nel corso dell’interrogatorio delle Forze dell’ordine il serial killer ha confessato tutti i suoi crimini: il 27 ottobre i gioiellieri Bruno Armando Solari e la moglie Maria Luigia Pitto; il 13 novembre a Ventimiglia il cambiavalute Luciano Marro; ancora a Genova, il 25 gennaio, il metronotte Giangiorgio Canu. Il 9 marzo, a Varazze, Stela Truya, prostituta albanese; il 18, a Pietra Ligure, Sijudmila Zubkova, ucraina. Il 20 marzo, a Ventimiglia, muore durante una rapina il secondo cambiavalute, Enzo Gorni. Il 29 marzo, Evelin Edoghaye, nigeriana, viene trovata morta a Cogoleto. Il 12 aprile, sull’Intercity per Milano, viene uccisa Elisabetta Zoppetti. Due giorni dopo il serial killer sceglie una giovane albanese, Kristina Kwalla. L’assassino torna sul treno, il Genova- Ventimiglia, e uccide Maria Angela Rubino il 18 aprile. Il 22 uccide un benzinaio in un’area di servizio ad Arma di Taggia, Giuseppe Mileto.

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