Possibile svolta nello screening

Covid, Zaia: “Ecco il test fai da te” | +1966 positivi in Veneto | Dati 16 novembre 2020

Partita la sperimentazione del tampone in autodiagnosi. Il passaggio cruciale sarà la validazione da parte dell'Istituto superiore di Sanità (Iss).

Covid, Zaia: “Ecco il test fai da te” | +1966 positivi in Veneto | Dati 16 novembre 2020
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Punto stampa quotidiano da Marghera. Oggi con la presentazione assieme al dottor Roberto Rigoli (coordinatore delle 14 microbiologie del Veneto), della sperimentazione sui test fai-da-te.

Bollettino aggiornato

Positivi +1.966 nelle ultime 24 ore (ma con meno tamponi nel fine settimana), in isolamento 25.428, ricoverati 2.094 (+48), 265 (+12) terapie intensive. Dimessi 45 nelle ultime 24 ore e 48 pazienti presi in carico (saldo +3).

“Stiamo portando avanti il tema dell’ampliamento dei posti letto negli ospedali per non farci trovare impreparati – ha detto Zaia – Al momento abbiamo circa 560 terapie intensive attive (sia Covid che non)”.

Poi il Governatore è tornato sull’ordinanza, dicendo che i “primi risultati iniziano a vedersi”. Moderata soddisfazione per il comportamento dei veneti nel week-end.

Test fai da te: avviata la sperimentazione

Poi Zaia ha presentato il dottor Rigoli (“Il nostro Elon Musk“) per introdurre il tema centrale dei test “fai da te”.

“Grazie al dottor Rigoli esistono i test rapidi anche a livello nazionale – le parole del presidente – Poi verso giugno abbiamo iniziato a ragionare sul ‘fai da te’ e si è aperto questo nuovo scenario che presentiamo oggi”.

Un modo per responsabilizzare i cittadini con la “bio sorveglianza” dando una svolta decisiva sulla tracciabilità. “Tutto si basa sul senso civico”, ha detto Zaia. Ma come funziona?

Si apre la scatola e dentro c’è una saponetta e poi una provetta con un tamponcino (con reagente dentro) e un sacchettino per buttare via“.

E il Governatore ha poi fatto da cavia, mostrando in diretta il funzionamento del test (risultato negativo nel suo caso).

Rigoli: “Grande lavoro di squadra”

“E’ lo stesso principio utilizzato per l’antigene nei Covid Point e in ospedale”, ha detto Rigoli, che ha sottolineato poi il lavoro di squadra fatto dal Veneto per arrivare al risultato.

“Ora faremo una sperimentazione coinvolgendo Mestre-Venezia, Vicenza, Padova e Treviso – ha sottolineato Rigoli – Faremo 200 test in doppio con la Biologia molecolare in due gruppi di soggetti: uno al Pronto soccorso e uno sui dipendenti dell’Ulss“.

Importante dire poi che “il test deve essere eseguito subito (ovvero eseguire subito la reazione), perché dopo un giorno abbiamo riscontrato la perdita di uno su due”. Fattore tempestività determinante, dunque.

L’annuncio ieri di Zaia

“Ho affidato il coordinamento del progetto alla Microbiologia dell’Ospedale di Treviso, diretta dal dottor Roberto Rigoli. Domani (oggi per chi legge, ndr.) arriveranno nei magazzini della sanità veneta i primi 5.000 kit per l’auto-somministrazione del test. Oltre che a Treviso saranno diretti ad altre 4 o 5 Microbiologie regionali. La sperimentazione avviene “in doppio”: ogni esame eseguito con il ‘fai da te’ viene infatti verificato sul soggetto con il classico tampone molecolare, per testarne l’affidabilità”.

E ancora:

“Si tratta, in sintesi, di un tampone da inserire nelle fosse nasali che poi va messo nel contenitore del reagente, per avere il risultato di positività o meno al SarsCov2. Il passaggio cruciale sarà la validazione da parte dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) sulla base di vari parametri, non solo quelli relativi alla specificità e sensibilità del test, ma anche la chiarezza nell’esecuzione, il fatto che non mostrino aspetti di nocività, e altri ancora. Superato questo step, i kit “formato domestico” saranno pronti per la vendita nelle farmacie. Una rivoluzione nei processi di screening”.

“Quando saranno disponibili costeranno in farmacia meno di 3 euro; il dottor Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, ha confermato la possibilità di avere in tempi brevi nelle farmacie i test in auto somministrazione. Il Veneto ha già pronta la piattaforma informatica per raccogliere i dati di chi userà l’auto-test: l’app di biosorveglianza ‘Zero Covid Veneto’, che in settimana ha avuto il via libera per la la privacy dal Consiglio regionale, sulla quale i ‘positivi’ dovranno caricare gli esiti dei test per comunicarli alle autorità sanitarie”.

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