Padova

Antonella Viola, l’immunologa contro il Dpcm: “Non c’erano alternative? Ecco cosa fare”

La consapevolezza che il virus non andrà via e che non possiamo tirare avanti tra lockdown e coprifuoco.

Antonella Viola, l’immunologa contro il Dpcm: “Non c’erano alternative? Ecco cosa fare”
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L’immunologa si è scagliata contro il nuovo Dpcm.

Chiudere alle 18? Decisione irrazionale

L'immunologa Antonella Viola, ordinaria di patologia generale al dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova nonché direttrice scientifica dell’istituto di ricerca pediatrica ha deciso di dire la sua opinione in merito al Dpcm che è entrato in vgore oggi, lunedì 26 ottobre 2020. Viola ha spiegato:

“La decisione di imporre la chiusura di bar e ristoranti (perché salvo pochi casi questo significa chiusura totale, non ci prendiamo in giro), palestre, teatri e cinema significa condannare intere famiglie alla disperazione e un intero paese ad una tensione sociale insostenibile. E’ una decisione irrazionale, cieca, assurda. Non so se queste misure avranno un impatto sulla diffusione dei contagi e, onestamente, io non lo credo, perché le persone si incontreranno ugualmente ma in posti non controllati (ma mi auguro di sbagliare). Certamente avrà un impatto disastroso sulla salute di moltissimi individui e di tutta la collettività”.

Numerosi effetti collaterali

L'immunologa ha poi proseguito:

“Nel tempo, aumenteranno i casi di depressione, i suicidi, la violenza domestica. La didattica a distanza per tutte le classi delle superiori contribuirà a peggiorare il quadro, sia a breve sia a lungo termine. Per molti ragazzi la scuola è l’unico posto sicuro, l’unico strumento che possa salvarli, l’unico luogo di socializzazione.
So che nel Governo qualcuno si è battuto perché questo non accadesse. Il vice-ministro Sileri mi ha chiamato ieri sera e mi ha espresso tutta la sua contrarietà a queste misure inutili e dannose. Ma evidentemente l’irrazionalità ha prevalso sull’equilibrio”.

Il virus non andrà via subito

Antonella Viola ha posto alcune domande che, purtroppo, non trovano rispote:

Tra un mese ci troveremo in un paese ancora colpito dall’epidemia ma in più disintegrato dal punto di vista economico e sociale. Cosa faremo allora? Cosa si farà a fine novembre quando ci si accorgerà che le misure non hanno avuto l’impatto sperato? O, se anche dovessero miracolosamente funzionare, a quel punto qual è il piano per arrivare a fine 2021, quando forse il vaccino sarà davvero disponibile per gran parte della popolazione? Cosa verrà fatto in questo mese di nuovi sacrifici per far sì che a partire dal 24 novembre tutto possa ricominciare a funzionare? Su questo nessuna risposta. Si naviga a vista perché nessuno ha pensato di accendere il radar. Il radar sono i dati, quelli che in questi mesi devono essere stati raccolti per il tracciamento. Quei dati che, se sapientemente usati, dovrebbero dirci dove avviene il contagio e dove no. Il radar è anche la lungimiranza, la consapevolezza che il virus non andrà via, che il vaccino non sarà una soluzione rapida e che non possiamo tirare avanti tra lockdown e coprifuoco. Imporre scelte così pesanti senza avere la dimostrazione della loro necessità ed efficacia non è ammissibile”.

C’è una possibile soluzione?

L'immunologa ha deciso di spiegare anche attraverso i sociale che cosa si può fare ed è una risposta a tutti coloro che le dicono che non c’erano alternative. Antonella Viola ha tracciato così il "suo" Dpcm

Problema scuola-trasporti

  • Subito: prime 3 classi delle superiori lezioni in presenza con ingressi sfalsati. Ultimi due anni DaD 75%.
  • Nelle prossime settimane: trovare nuovi mezzi e personale per far tornare tutti in presenza.

Chiusure

  • Subito: identificare attraverso i dati di tracciamento raccolti tra maggio e la prima settimana di ottobre i luoghi a maggior rischio di contagio. Chiudere solo quelli (per esempio se salta fuori che nei cinema non ci sono stati contagi, perché chiuderli?).
  • Nelle prossime settimane: adeguare i locali o le regole per permettere le riaperture.

Contagi

  • Subito: DaD per Università. No sport da contatto. Lavoro agile per chiunque non sia necessario sul posto di lavoro. No cerimonie religiose. No sport invernali. Chiare indicazioni per gli anziani e le persone con patologie (devono vedere il minor numero di persone possibile e sempre con mascherina per tutti, quindi niente pranzi, caffè o qualunque occasione in cui non si tenga la mascherina). Se ristoranti aperti (vedere sopra), massimo 4 persone al tavolo (a meno che non siano un unico nucleo familiare). Mascherina obbligatoria sempre dalle scuole medie.
  • Nelle prossime settimane: far arrivare i test rapidi in ospedali, RSA, scuole, fabbriche. Assumere personale per il tracciamento. Aumentare posti letto in ospedale e assumere personale sanitario (questo è l’unico punto che in realtà non è fattibile in poche settimane).

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