Dopo anni di abbandono e degrado

Tragedia all'ex Configliachi, il Comune: "E' in corso l'appalto per i lavori di recupero dello stabile"

La capogruppo del PD Veneto, Vanessa Camani: "E' urgente restituire alla città questo luogo importante, da troppi anni abbandonato allo spaccio, al degrado e alla emarginazione sociale"

Tragedia all'ex Configliachi, il Comune: "E' in corso l'appalto per i lavori di recupero dello stabile"
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La notte di sabato 6 gennaio 2024 si è verificata la morte di tre giovani immigrati che avevano trovato riparo all’interno dell’ex Configliachi all’Arcella di Padova. Tre ventenni di origine nordafricana sono morti per esalazione di monossido di carbonio a causa di un braciere non del tutto spento.

Giovani senzatetto trovati morti nell'ex istituto Configliachi

Volevano soltanto ripararsi dal freddo invernale nella notte dell'Epifania tre giovani nordafricani che, attorno alle 22.30 del 6 gennaio 2024, sono stati trovati privi di vita nell'ex istituto Configliachi di via Guido Reni del quartiere Arcella, a Padova.

Le vittime sono state trovate in una stanza priva di finestre, accanto al loro corpo un braciere con del carbone ancora attivo: la causa della morte è stata proprio l'esalazione di monossido di carbonio.

L'Amministrazione: "Presto avvieremo i lavori di riqualificazione"

Una tragedia che ha gettato luce sul degrado e sullo stato dello stabile che è abbandonato da oltre 20 anni e ogni anno, soprattutto d'inverno, viene usato come riparo da senzatetto e persone ai margini della società, spesso oggetto di controlli da parte delle forze dell'ordine.

In merito all'accaduto l'assessore alla sicurezza, Diego Bonavina, ha dichiarato il suo dispiacere per l'evento e ha sottolineato l'impegno delle Forze dell'ordine nella comprensione della dinamica dell'incidente.

“Ovviamente c’è profondo dispiacere per quanto successo ai ragazzi coinvolti. Ora le Forze dell’ordine con la Magistratura approfondiranno per capire la dinamica dei fatti, anche perché lo stabile in questione pare presentasse segni di effrazione delle sicurezze poste dall’ente proprietario a protezione dei varchi di accesso.

Bonavina ha inoltre evidenziato il lavoro delle Istituzioni coordinate dal Sindaco Sergio Giordani per sbloccare l'iter che consentirà alla Provincia di acquisire una parte dell'immobile, contribuendo così alla rigenerazione urbanistica della zona.

La situazione dell’immobile è oggetto di continue verifiche da parte delle Forze dell’ordine e anche della Polizia Locale, la cosa più importante per giungere alla soluzione delle criticità che hanno portato anche alla tragedia di oggi penso però sia proprio che grazie a un duro lavoro di tutte le Istituzioni coordinate dal Sindaco e Presidente della Provincia Sergio Giordani si sta sbloccando l’iter che consentirà alla Provincia di Padova di acquisire la parte dell’immobile adiacente a quella già oggetto di appalto e riqualificazione da parte del Comune e così potremo finalmente dare nuova vita a questa zona importante della città dato che è evidente che la sicurezza passa per le operazioni di rigenerazione urbanistica e non solo dalla repressione e la nostra Amministrazione sta perseguendo da tempo questa strada”.

Sulla vicenda si è espresso anche l'assessore alla cultura, Andrea Colasio (che sta seguendo il progetto di recupero e riqualificazione del complesso ex Configliachi), che si è soffermato sul lavoro costante della Giunta per il recupero degli edifici nell'area, incluso l'ex Configliachi.

“Spiace molto per quanto accaduto e per le persone coinvolte, ma la Giunta si è da anni attivata per recuperare questi edifici cari agli Arcellani anche con l’obiettivo già molto avanzato di dialogare con le Istituzioni interessate per giungere alla riqualificazione e restituzione ai  Padovani dell’intero complesso. Per quanto concerne la parte antistante del Configliachi da tempo è in corso un'opera di riqualificazione strategica dell’Amministrazione dopo anni di abbandono".

L'assessore Colasio ha poi spiegato i progressi nel progetto di riqualificazione, evidenziando l'imminente avvio dei lavori e l'importanza del percorso condiviso con la cittadinanza.

"Il Comune di Padova, dopo l’acquisto dell’edificio, ha provveduto a metterlo in sicurezza per gli ambienti di sua competenza. Sono state chiuse tutte le entrate con reti e mattoni. Stiamo rispettando il cronoprogramma previsto dal progetto PINQUA. Attualmente è in corso l’appalto, il 18 gennaio scadranno i termini per la presentazione delle offerte.

L’avvio dei lavori per un importo di 8 milioni di euro - prosegue l'assessore alla cultura - è previsto per la prossima primavera con fine dell’opera nel 2026. E’ significativo il lavoro di rigenerazione complessivo nel quartiere Arcella che ne uscirà di fatto con un nuovo volto a breve. Esso comprende il nuovo grande centro culturale DU30 sul sedime dell’ex Coni e la valorizzazione sia di piazza Azzurri d’Italia dia dell’area ex Valli oggi già trasformata nel parco Franca Ongaro Basaglia. Un percorso condiviso con la Consulta le associazioni locali e la cittadinanza che ha molto a che fare con la qualità della vita di tutti i cittadini e con la prevenzione attiva e duratura dei fenomeni di degrado".

Anche l’assessora al sociale Margherita Colonnello si è espressa sulla vicenda, ribadendo l'impegno nel piano di accoglienza invernale, con un aumento della capienza dei posti disponibili. Ha espresso il dispiacere per l'accaduto e ha sottolineato il lavoro attivo delle unità di strada per indirizzare le persone verso le strutture di accoglienza.

“Spiace molto per quanto accaduto a queste persone, nell’attesa che le forze dell’ordine accertino quanto accaduto e perché si trovavano in quegli ambienti, posso ribadire che l’impegno nel piano di accoglienza invernale è massimo e da anni vede un trend di aumento della capienza dei posti a disposizione per chi ha la necessità di trovare riparo. Ad ora è già stata data una risposta a circa 170 persone nell’accoglienza, quest’anno ulteriormente ampliata grazie alla disponibilità del terzo settore e delle parrocchie.

Le unità di strada - prosegue l'assessora - ogni sera sono operative, incontrano le persone, le indirizzano alle strutture di accoglienza, offrono qualcosa di caldo, mappano i casi di difficoltà e le diverse esigenze di ciascuno. La politica della nostra Giunta è chiara, tutti devono poter essere accolti in un luogo caldo senza distinzione alcuna. Certo per varie ragioni succede che ci sia chi non vuole entrare in un percorso di riparo o non è rintracciabile dalle nostre reti ma una cosa è certa nessuno di chi chiede e intercettiamo in questo incessante lavoro viene lasciato al freddo. In questo caso servirà capire perché questi tre ragazzi erano dentro l’edifico di cui hanno anche forzato gli ingressi, spesso una gestione come quella attualmente prevista a livello centrale dell’immigrazione, che come ho già detto più volte non condivido nella sua farraginosità ideologica, spinge un numero crescente di irregolari nelle braccia della microcriminalità rendendo più difficile il nostro lavoro di prevenzione e reinserimento”.

PD Veneto contro Zaia: "Stallo colpevole da parte della Regione"

La vicenda ha richiamato anche l'attenzione a livello regionale. La capogruppo del PD Veneto, Vanessa Camani, ha sollevato la questione in consiglio regionale, criticando l'impasse causato dalla Regione nel recupero dell'ex Configliachi, definendolo uno stallo colpevole che impatta sulla qualità della vita nel quartiere Arcella. Ha annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione urgente al Presidente Zaia per chiedere chiarimenti sulla situazione.

"La tragedia che si è consumata all’interno dell’ex Configliachi dovrebbe richiamare tutte le istituzioni alla consapevolezza di quanto sia urgente restituire alla città questo luogo importante, da troppi anni abbandonato allo spaccio, al degrado e alla emarginazione sociale".

"Il quartiere Arcella e i cittadini meritano attenzione e una risposta adeguata e urgente. Sappiamo che da tempo Comune e Provincia hanno elaborato una proposta di recupero ambiziosa, in parte già avviata con l’acquisizione di una parte dell’edificio. Ad oggi però l’operazione sembra bloccata per colpa della Regione, che malgrado una perizia eseguita da un soggetto nominato dal Tribunale di Padova, ancora non ha inteso adeguare la delibera per autorizzare la vendita. Si tratta di uno stallo colpevole, che impatta direttamente sulla qualità della vita del quartiere. Presenteremo nei prossimi giorni una interrogazione urgente al Presidente Zaia per capire cosa intenda fare la Regione".

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