a Padova

Studenti pro Palestina, continua il boicottaggio accademico: palazzo Bo occupato e tensioni con la Digos

I manifestanti hanno riposizionato le tende nei due cortili della storica sede universitaria. Si chiede un senato aperto al pubblico

Studenti pro Palestina, continua il boicottaggio accademico: palazzo Bo occupato e tensioni con la Digos
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Dopo le occupazioni del 10, 13 maggio e del 17 maggio 2024 prosegue la protesta studentesca contro la guerra in corso a Gaza: proprio ieri, martedì 11 giugno 2024, gli studenti hanno occupato nuovamente i cortili di palazzo Bo, storica sede dell'Università degli Studi di Padova. Si chiede alla Rettrice un senato accademico aperto al pubblico.

Studenti pro Palestina, continua il boicottaggio accademico

E' ormai da più di un mese che un gruppo di studenti militanti si è stabilizzato, in diverse occasioni, a Palazzo Bo. Qui, sono state montate numerose tende e affissi striscioni per dire "stop" alla guerra.

Il fulcro della protesta in atto è quello di troncare ogni tipo di accordo tra università e aziende israeliane o comunque coinvolte con ciò che sta accadendo da mesi nella Striscia di Gaza.

Striscione contro il genocidio

Lo scorso 17 maggio 2024 era stato indetto un contro Senato sempre nella sede dell'Università di Padova, mentre il giorno successivo, il 18 maggio, si era tenuto un corteo cittadino per le strade del centro storico.

Chiesto un senato a porte aperte

Il boicottaggio accademico è proseguito ieri, martedì 11 giugno 2024, quando gli studenti hanno chiesto nuovamente alla rettrice Daniela Mapelli che i punti all'ordine del giorno vengano discussi a porte aperte.

Un senato pubblico, che tuttavia non è stato accolto. A vigilare, fuori e dentro il cortile dell'ateneo, la polizia. Non sono mancati i momenti di tensione: i manifestanti volevano fare irruzione durante l'ingresso dei senatori attorno alle 14.30.

La Digos fuori Palazzo Bo

Tuttavia, hanno trovato la resistenza della Digos e della sicurezza dell'Università. Dopo il presidio, gli universitari hanno dato vita a un'assemblea pubblica: l'occupazione, intanto, va avanti.

Gli attivisti di Spazio Catai

Non è mancata anche in questa occasione l'attiva partecipazione degli attivisti di Spazio Catai, che hanno sostenuto e condiviso ancora una volta le loro idee in un post su Facebook.

"Durante l’intifada studentesca, il Senato accademico di maggio ha approvato una mozione relativa alla questione palestinese. Questa mozione però non ci basta. Non solo arriva con mesi di ingiustificabile ritardo, ma ignora le richieste che da mesi portiamo avanti con la nostra mobilitazione. Vogliamo il boicottaggio accademico, che è uno degli strumenti attraverso cui possiamo e dobbiamo mettere in pratica il nostro sostegno al popolo palestinese e alla sua resistenza. Vogliamo la rescissione degli accordi di Unipd con università israeliane e aziende belliche ed estrattiviste che fanno profitti dal genocidio in corso, testimoniato dai massacri degli ultimi giorni. Vogliamo che la nostra Università smetta di essere complice. Per questo continuiamo a mobilitarci. Porteremo ancora una volta le nostre richieste in piazza con un presidio durante la seduta del prossimo Senato accademico. Ci vediamo martedì 11 alle ore 13 davanti a Palazzo Bo."

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