Il processo

Femminicidio Rotaru, i legali di Zorzi chiedono l’assoluzione: “Nicoleta si è tolta la vita”

Secondo la difesa, mancherebbero prove certe, oltre ogni ragionevole dubbio, per sostenere l’accusa di femminicidio

Femminicidio Rotaru, i legali di Zorzi chiedono l’assoluzione: “Nicoleta si è tolta la vita”

Nicoleta Rotaru non c’è più, ma non è stata uccisa da Erik Zorzi: si è tolta la vita in un momento di disperazione. È questa la linea difensiva sostenuta dagli avvocati Silvia Masiero e Cesare Vanzetti nell’arringa davanti alla Corte d’Assise di Padova, in netta contrapposizione alla richiesta della procura che ha chiesto l’ergastolo per il 43enne di Abano Terme, accusato di aver ucciso l’ex moglie e di averne inscenato il suicidio.

I legali di Zorzi chiedono l’assoluzione: “Nicoleta si è tolta la vita”

Secondo la difesa, mancherebbero prove certe, oltre ogni ragionevole dubbio, per sostenere l’accusa di femminicidio. Al centro del dibattito anche l’audio rinvenuto sul cellulare di Rotaru, che per l’accusa riprodurrebbe i momenti della sua morte.

Vanzetti ha contestato questa lettura, sottolineando come i gemiti registrati durino oltre dieci minuti, mentre secondo gli esperti una persona strangolata non potrebbe resistere più di sette minuti e mezzo, rendendo così le tempistiche incompatibili.

Gli avvocati hanno chiesto l’assoluzione piena di Zorzi, oppure, in subordine, il riconoscimento delle attenuanti generiche e il minimo della pena.

Hanno inoltre ricordato che il 43enne soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo della personalità e che, in caso di condanna, sarebbe necessario un percorso psichiatrico riabilitativo piuttosto che l’ergastolo.

La morte di Nicoleta Rotaru

La vicenda risale al 2 agosto 2023, quando Nicoleta Rotaru è stata trovata senza vita nella doccia della sua abitazione, con una cintura stretta attorno al collo ma non agganciata a nessun sostegno.

Secondo l’accusa, Zorzi avrebbe usato la cintura per strangolarla e poi inscenato un finto suicidio. Il 43enne è stato arrestato solo mesi dopo, il 20 marzo scorso, e da allora si è sempre proclamato innocente. La sentenza è attesa per il prossimo 23 ottobre.