Omicidio Nicoleta Rotaru, nuovi elementi in aula: audio, testimonianze e sospetti
In un audio si può sentire il padre dire alla figlia: "Tu non mi puoi sottomettere, non so se è una cosa che ti mettono in testa con le musichette o le telenovela..."

Emergono nuovi dettagli sul caso di Nicoleta Rotaru, 37enne con due bambine morta il 2 agosto 2023 ad Abano Terme.
Erik Zorzi
Il principale sospettato è l'ex marito, Erik Zorzi, che è stato etichettato come uomo violento. Di fatto, i Carabinieri sono dovuti intervenire più volte per le urla e le liti della coppia prima della separazione. Nonostante la rottura, i due abitavano ancora insieme quando la mattina del 2 agosto 2023 Nicoleta è stata ritrovata senza vita sul pavimento del bagno.
Erik chiamò i soccorsi affermando che l'ex compagna si era chiusa in bagno e pensava fosse morta. Di fatto, una volta arrivati sul posto, i soccorritori hanno raccontato ai Carabinieri di come fosse stato semplice entrare: bastava un po' di pressione sul pannello centrale in legno. Come se fosse stato tolto e poi riattaccato.
Però, sul pavimento del bagno, c'era Nicoleta con una cintura avvolta attorno al collo e segni sul collo che presumibilmente sono stati lasciati dalla cintura stessa. Tuttavia, in molti non si sarebbero mai aspettati un gesto estremo da parte sua. Anche i vicini hanno raccontato che era stata assunta a tempo indeterminato e che stava per andare in vacanza con le figlie.
Le indagini sul caso di Nicoleta
Le indagini hanno portato alla scoperta di un audio, registrato dalla vittima stessa sul suo cellulare, in cui sentono gli ultimi momenti in vita di Nicoleta: la lite, le minacce, il suono della fibbia della cintura che tintinna, i lavori per smontare e montare il pannello della porta.
In particolare, nell'ultimo file audio si sentirebbe quella che per la gip sarebbe l'esatto momento in cui le stringe la cinghia al collo mentre lei è prona sul letto e cerca di dormire. Tuttavia, secondo la difesa, la registrazione riguardava soltanto un tentativo respinto di avere un rapporto sessuale.
Inoltre, la vittima aveva confessato alle sue amiche che aveva paura che Erik potesse ucciderla e perciò voleva fare testamento per salvaguardare le figlie. Infatti, non voleva che rimanessero sotto la responsabilità dell'ex marito. Proprio per questo cerca cercando di cambiare vita: un nuovo lavoro, un trasloco e una nuova frequentazione.
La registrazione della figlia
La zia e la cugina di Erik, durante l'udienza di mercoledì 11 giugno 2025 lo hanno definito come un ottimo padre, almeno finché l'accusa non ha fatto ascoltare un audio registrato da lui stesso a tutta l'aula di tribunale . Di fatto, come riporta il Mattino di Padova, a due mesi dalla morte di Nicoleta, si può sentire registrata la voce di una delle figlie che dice al padre:
"Mi tratti male sempre quando stai male senza motivo. Siamo felici solo quando tu hai felicità in te e noi non sappiamo il perché".
A cui lui ha risposto dicendole che è una figlia insolente e spocchiosa, che voleva sottometterlo, ma che non ce l'avrebbe mai fatta:
"Tu non mi puoi sottomettere, non so se è una cosa che ti mettono in testa con le musichette o le telenovela".
La zia ha comunque difeso Erik dicendo che Nicoleta sapeva delle fragilità del compagno. Infatti, tra i 17 e i 18 anni aveva avuto problemi di tossicodipendenza ed era stato ricoverato per un mese per uno scompenso psicotico.
La fuga di Nicoleta
La cugina del presunto colpevole ha aggiunto che, nel 2007, Nicoleta era andata a lavoro da sua mamma (la zia di Erik) con le valige e tutto il necessario per partire. Di fatto, voleva partire dalla stazione di Padova per andare a Milano e da lì prendere un volo per la Spagna.
Tuttavia, è riuscita a calmarla per una notte, ma la mattina dopo ha voluto comunque lasciare il Paese. Allora lei le ha dato un cellulare e le ha detto di rifarsi una vita lì. La testimone ha raccontato di non averla più vista fino al corso pre-parto e, secondo la sua versione, sarebbe stato Erik stesso ad andare in Spagna per riportarla a casa.