Giallo Megliadino San Fidenzio

Trovata accanto al compagno morto, 55enne si risveglia dal coma: la sua testimonianza decisiva per capire cosa sia successo

Martina De Stefani era stata trovata priva di conoscenza lo scorso 29 gennaio 2025 accanto al compagno Silvano Vigato, morto per una ferita d'arma da fuoco al petto

Trovata accanto al compagno morto, 55enne si risveglia dal coma: la sua testimonianza decisiva per capire cosa sia successo
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Sul giallo di Medaglino San Fidenzio, municipio di Borgo Veneto, ci potrebbe essere un'importante svolta. Martina De Stefani, immobiliarista 55enne di Santa Margherita d'Adige, si è risvegliata dal coma ed è stata estubata. La sua testimonianza, ora, potrebbe risultare decisiva per capire cosa sia successo lo scorso 29 gennaio 2025 quando è stata trovata priva di conoscenza di fianco al corpo del compagno Silvano Vigato, morto per una ferita d'arma da fuoco al petto. Fin dai primi riscontri sul caso, si è fatta largo l'ipotesi del gesto estremo, ma non sono ancora chiari i contorni della vicenda e soprattutto per quale ragione Martina De Stefani abbia perso conoscenza.

Giallo Megliadino San Fidenzio, 55enne si risveglia dal coma

E' ancora presto per capire se ci saranno importanti novità sul giallo di Medaglino San Fidenzio, ma la notizia del risveglio di Martina De Stefani è di buon auspicio. La 55enne, infatti, dopo aver perso conoscenza lo scorso 29 gennaio nella casa del compagno, è uscita dal coma ed è stata estubata. Le sue condizioni di salute, però, sono ancora sotto costante monitoraggio e i medici non escludono danni neurologici permanenti.

Le prossime ore saranno comunque fondamentali per sapere se Martina De Stefani potrà parlare con gli inquirenti. La sua testimonianza, infatti, potrebbe risultare decisiva per capire cosa sia accaduto nell'abitazione di Silvano Vigato, agente di commercio 65enne trovato morto per una ferita d'arma da fuoco al petto. La 55enne, invece, è stata rinvenuta con la bava alla bocca accanto a lui.

La sua testimonianza decisiva per capire cosa sia successo

Sul decesso di Silvano Vigato, fin dai primi riscontri, si è fatta largo l'ipotesi del suicidio: solo l'esito dell'autopsia eseguita sulla salma, tuttavia, potrà confermare la dinamica dei fatti. In una nota stampa ufficiale, la Procura di Rovigo, su disposizione della procuratrice Manuela Fasolato, ha fatto sapere di aver proceduto con l'autopsia e che ha dato incarico al RIS di Parma di eseguire ulteriori accertamenti al fine di reperire eventuali tracce di Dna.

"Il Procuratore della Repubblica di Rovigo, dott.ssa Manuela Fasolato, comunica per una corretta informazione e quale seguito del 1° comunicato, che in data odierna, a seguito di conferimento incarico da parte di quest’Ufficio a consulente medico legale, viene eseguito l’esame autoptico sulla salma di S.V., deceduto presso la propria abitazione sita in Borgo Veneto (PD) in data 29 gennaio 2025, nell’ambito del procedimento penale iscritto contro ignoti per i reati di cui agli artt. 580 c.p. e 582-583-585 c.p.. In concomitanza con le operazioni tecniche autoptiche, sono state delegate da quest’Ufficio al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Padova anche attività tecniche investigative finalizzate al reperimento di eventuali tracce di DNA, nonché al rilevamento delle impronte digitali ai fini di comparazione.

Le condizioni di M.D.S., rinvenuta in stato di incoscienza presso l’abitazione di S.V. e attualmente ricoverata in Ospedale di Schiavonia (PD), appaiono stabili e la prognosi è tuttora
riservata. Dalla ispezione degli apparecchi cellulari in uso a S.V. da sommarie informazioni rese da persone informate sui fatti, gli eventi del decesso di S.V. e dei fatti correlati riguardanti M.D.S. sono collocati temporalmente in orario compreso tra le 12:30 e le 13:15 di mercoledì 29 gennaio 2025.

Quest’Ufficio ha inoltre incaricato i R.I.S. di Parma degli accertamenti tecnici necessari relativi ai rilievi eseguiti dalla sezione specializzata del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Padova in sede di sopralluogo presso l’abitazione e di quelli effettuati nel corso dell’esame autoptico sulla salma di S.V.. Al completamento dell’autopsia, se non saranno necessari ulteriori accertamenti sulla salma, sarà dato il nulla osta alla sepoltura".

Come riportato da Il Mattino di Padova, dal racconto di Martina, compagna di vita del 65enne da circa dodici anni anche se i due vivevano in case separate, si capirà se la donna potrebbe aver avuto un malore dopo aver scoperto il gesto estremo del compagno o viceversa Silvano Vigato potrebbe essersi tolto la vita scoprendo la fidanzata a terra , forse credendola morta.

Si è in attesa anche dell'esito degli esami tossicologici sulla 55enne, per chiarire se la donna abbia assunto sostanze o farmaci. La pistola calibro 22, invece, era detenuta legalmente da Silvano Vigato, il quale aveva una licenza per uso sportivo. Su entrambi è stata eseguita la prova dello stub, accertamento fatto per individuare sulle mani residui metallici rilasciati da un’esplosione.

Martina De Stefani da tempo frequentava spesso casa del compagno, il quale non si era del tutto ripreso dopo un intervento chirurgico. Non è ancora dato sapere se il 65enne abbia sviluppato una sorta di stato di depressione a seguito dell'operazione e quindi la 55enne abbia iniziato a stargli più vicino. Le indagini proseguono nel tentativo di fare chiarezza.

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