Valentina Boscaro scarcerata, sconterà la pena ai domiciliari con il braccialetto elettronico
Condannata a 20 anni per aver ucciso il fidanzato, la donna è tornata a casa. La famiglia della vittima: "Un colpo difficile da sopportare"
Valentina Boscaro, condannata per aver ucciso il compagno Mattia Caruso il 25 settembre 2022 ad Abano Terme, è stata scarcerata e sconterà la sua pena ai domiciliari. La decisione del Tribunale del Riesame di Venezia ha scatenato reazioni opposte tra le famiglie coinvolte.
Omicidio Caruso: Boscaro ai domiciliari
Valentina Boscaro, condannata a 20 anni di carcere per l’omicidio del fidanzato Mattia Caruso, è stata scarcerata venerdì scorso e sconterà la sua pena agli arresti domiciliari, monitorata con un braccialetto elettronico.
La decisione è stata presa dalla sezione distrettuale del riesame del Tribunale di Venezia, che ha accolto il ricorso presentato dai suoi legali. La donna, 31 anni, potrà quindi rimanere nella sua abitazione, dove vivrà con sua figlia.
Valentina Boscaro dovrà rispettare severe restrizioni: potrà comunicare soltanto con i familiari e il suo avvocato e sarà privata dell'uso di dispositivi elettronici come smartphone e computer.
Forte contestazione
La decisione di concedere i domiciliari è stata accolta con grande soddisfazione dalla famiglia di Valentina, che ha finalmente visto la propria figlia tornare a casa dopo mesi di detenzione nel carcere di Montorio, Verona. Per la famiglia Caruso, invece, la scarcerazione è stata un duro colpo, come affermto dal loro avvocato, Francesca Betto, la quale ha espresso la profonda sofferenza dei parenti della vittima, soprattutto della madre, per la decisione del tribunale.
Gli avvocati della 31enne, Alberto Berardi e Renzo Fogliata, avevano contestato le misure cautelari adottate durante la fase processuale, sostenendo che i domiciliari sarebbero stati un presidio sufficiente e che la detenzione in carcere fosse eccessiva. La Cassazione, accogliendo il ricorso, aveva rinviato la decisione al Tribunale del Riesame di Venezia, che ha infine concesso alla donna la possibilità di scontare la pena tra le mura domestiche.
La notte del 25 settembre 2022
Il corpo di Mattia Caruso era stato ritrovato esanime nella sua auto parcheggiata in via Colli Euganei ad Abano Terme la notte del 25 settembre 2022.
Con lui, quella sera, c'era l'ex fidanzata Valentina che fin dall'inizio aveva fornito alcuni dettagli del resoconto poco credibili. Fin dall’inizio alcuni dettagli del resoconto fornito dalla 31enne erano sembrati poco credibili, ragion per cui la stessa era stata più volte convocata in caserma per chiarire le ambiguità dei suoi racconti. Dopo l'ennesima contraddizione, la ragazza è crollata ammettendo di aver accoltellato il compagno in auto nel corso di una lite.
Il processo a giugno
Durante il processo, la Corte d'Appello aveva ridotto la condanna iniziale da 24 a 20 anni, respingendo tuttavia la richiesta di assoluzione avanzata dalla difesa. L'accusa, portata avanti dal pubblico ministero Valeria Sanzari, aveva sempre sostenuto che l'omicidio fosse premeditato e aggravato dal legame affettivo tra i due.
Lo scorso 19 giugno 2024 la Boscaro aveva vinto il ricorso presentato in Corte di Cassazione per "contestare" la decisione di mandarla, subito dopo la sentenza, in carcere a Montorio (Verona) invece di mantenere la sua detenzione in regime di arresti domiciliari. Il 24 giugno, poi, arrivò la sentenza definitiva da parte della Corte d'Appello di Venezia, che avrebbe fatto scontare alla ragazza 20 anni di reclusione. Una pena ridotta per alcune attenuanti generiche a lei riconosciute.