L’anestesista al paziente Covid in terapia intensiva: “Combatto con te per restituirti a chi ti ama”
Parole profonde che arrivano direttamente da chi sta combattendo il virus in prima linea ormai da 10 mesi.
Parole che arrivano direttamente dal cuore.
Il sostegno ai pazienti
Un pensiero affidato ai social network per il proprio paziente che combatte per la vita in terapia intensiva. La dottoressa Francesca Bertamini dell'ospedale di Padova, ha pubblicato su Facebook un messaggio per un paziente affetto da Covid. Parole profonde che arrivano direttamente da chi sta combattendo il virus in prima linea ormai da 10 mesi. Bertamini ha scritto:
“Sei entrato in rianimazione sveglio, un po’ spaventato ma collaborante. Discretamente dispnoico (facevi fatica a respirare) ma ancora cosciente e nel pieno delle tue facoltà. Ti ho spiegato che avrei dovuto addormentarti per intubarti, metterti un tubo in trachea, per permetterti di respirare, la polmonite da Covid non ci permetteva di perdere altro tempo. Hai avuto la forza di raccontarmi della tua famiglia, dei tuoi figli e dei tuoi nipoti, i tuoi beni più preziosi. Quanto gli vuoi bene! Quanti ricordi hai saputo condividere in quei pochi minuti che ti speravano dal sonno dell’anestesia.., eri sereno, coraggioso, impavido, fiducioso”.
Combattere insieme
La dottoressa ha poi concluso:
“Ora stai dormendo. Sereno. Nessuna sofferenza. Al contrario dei tuoi cari che ti aspettano a casa, che non possono vederti e che chiamano ogni giorno per sapere se ci sono novità. Non so se andrà bene. A molti tuoi vicini di letto non è andata bene, ad alcuni fortunati sì. Noi ce la mettiamo tutta ma questa maledetta malattia si comporta in maniera diversa per ognuno dei nostri pazienti. Si prende chi non te l’aspetti e magari ti risparmia quello a cui non avresti dato un soldo.
Che strana la vita, così uguale per tutti alla fine, ricchi e poveri. Alla fine penso solo ai tuoi cari.
E noi continuiamo ininterrottamente a combattere per te, con la speranza nel cuore che tu possa rientrare tra quelli che riescono ad uscire dalla rianimazione”.
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