"Truffa Spa", ormai il raggiro è un mestiere: i modus operandi e l'antidoto contro uno dei reati più odiosi
Le Forze dell'ordine, dato il crescente numero di reati in provincia di Padova, condivide qualche consiglio per evitare di cadere nelle trappole di questi "professionisti"
2 arresti, dieci denunce dall'inizio dell'anno. Numeri che preoccupano quelli che arrivano dalle Forze dell'ordine, dai Carabinieri nello specifico, in provincia di Padova. Numeri che impongono una riflessione e che devono mettere in guardia, soprattutto le vittime che solitamente finiscono nel mirino di questi professionisti. Parliamo degli anziani, i soggetti più sensibili, per i quali (ma non solo) i militari dell'Arma hanno redatto una sorta di "guida" per fornire gli anticorpi contro uno dei più odiosi reati.
Da inizio 2024 denunciate 10 persone per truffa
Tra i reati più insidiosi, i cui autori sono difficili da individuare e denunciare all’Autoritaria Giudiziaria, quelli per truffa sono i più subdoli.
Dall’inizio 2024 sono stati infatti ben 10 le persone segnalate dai Carabinieri di Padova all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa e truffa in concorso. Gli indagati sono stati individuati in diverse province italiane: 2 nel casertano, 4 in provincia di Roma, 1 in provincia di Crotone, 1 in provincia di Pescara, 1 in provincia di Perugia ed 1 in provincia di Pistoia.
Il modus operandi dei malfattori
Spesso i malfattori scelgono le loro vittime a centinaia di chilometri dalla propria residenza di modo da poter rendere difficile la propria individuazione e poter contare sull’impunità. I truffatori, infatti, una volta collaudato un modus operandi, utilizzano sempre lo stesso schema. Vediamo quelli più usati:
- setacciano i siti di “market place” fingendosi o clienti interessati all’acquisto di un bene, dove il malcapitato viene convinto a recarsi allo sportello bancomat e a digitare dei codici e invece di ricevere la cifra pattuita si trova svuotato del conto corrente; o fingendosi venditori, mettendo in vetrina un oggetto particolarmente costoso ad un prezzo stracciato rendendolo molto appetibile, oggetto che una volta pagato non sarà mai consegnato alla vittima;
- contattano al telefono, per di più con numeri fissi rilevabili dalle pagine bianche, per la maggior parte anziani, fingendosi Carabinieri o avvocati e comunque rappresentanti della legge, spaventano l’interlocutore circa il trattenimento di un loro caro in caserma a causa di un sinistro o altro e della sua liberazione su pagamento del danno a mezzo contanti o corrispettivo in gioielli da consegnare nelle mani di una persona che si presenta poco dopo alla porta;
- al telefono si fingono dipendenti di compagnie assicurative che per la stipula o il rinnovo della polizza forniscono dei codici bancari incassando fraudolentemente il premio assicurativo;
- si fingono agenti della polizia locale o dipendenti delle società dei servizi delle utenze domestiche, con tanto di casacche o altri finti contrassegni distintivi, per accedere nelle abitazioni dei malcapitati adducendo scuse come controlli per fughe di gas e in un modo o nell’altro riescono a portar via contanti o gioielli che vengono fatti mettere in sacchetti in frigorifero per evitare contaminazioni.
Questi sono solo alcuni degli esempi di come i malfattori carpiscono la buona fede della vittima di turno e, senza farsi alcuno scrupolo, la derubano dei risparmi o di monili il cui valore affettivo supera spesso quello economico.
Truffano una 90enne a Monselice e tentano la fuga
Tra le diverse operazioni condotte dai Carabinieri rientra l'arresto dello scorso 17 gennaio 2024 di due truffatori trasfertisti ai danni di un'anziana di 90 anni di Monselice.
I malfattori avevano tentato la fuga verso Napoli dirigendosi alla stazione di Montegrotto Terme, ma qui una squadra del Norm di Abano Terme li ha individuati e fermati.
L’attività di Polizia Giudiziaria volta a reprimere questo tipo di reati si affianca a quella preventiva, effettuata dall’Arma che, grazie alla collaborazione con le amministrazioni comunali, con le associazioni e i patronati, con conferenze organizzate ad hoc, vogliono raggiungere il maggior numero di cittadini possibile per fornire loro ogni strumento utile volto a difendersi dai truffatori.
Altri raggiri nel Padovano
Soltanto da inizio 2024 si sono registrati altri tentativi di raggiri da parte di numerosi truffatori soprattutto nei confronti di persone anziane.
Ad esempio, possiamo ricordare la sventura di don Valentino Sguotti: il parroco della chiesa "Dei Santi Simone e Giuda" di Villatora di Saonara a cui una banda di esperti del web aveva prosciugato il conto in banca, per un totale di 160mila euro.
Ancora, la telefonata fasulla da parte di un fittizio Maresciallo al 78enne di Cadoneghe, in cui si riferiva all'anziano che suo figlio avesse provocato un incidente, spillando al povero signore 3500 euro.