Anap Padova si muove per la riforma dell'assistenza per gli anziani non autosufficienti
Il presidente Raffaele Zordanazzo: “Vogliamo una riforma all’altezza delle esigenze di anziani e familiari”
Raffaele Zordanazzo, Presidente di Anap Padova, l’associazione degli anziani e pensionati legata a Confartigianato Persone, commenta così le ultime tappe del percorso della riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti.
“Per l’assistenza degli anziani non autosufficienti, vogliamo una riforma all’altezza delle esigenze di anziani e familiari. La Delega metterà le basi di una riforma attesa da 30 anni: le debolezze del welfare attuale e l’invecchiamento della popolazione dicono che è un passaggio decisivo, che non si può sbagliare. Chiediamo, dunque, che si introduca il “Sistema Nazionale Assistenza Anziani” previsto nelle proposte presentate dal Patto”.
Anap Padova si muove per la riforma dell'assistenza per gli anziani non autosufficienti
Entro l’estate, infatti, il Governo dovrà presentare il Disegno di Legge Delega. Lo indicano i tempi del Pnrr. È, quindi, un momento decisivo anche per i 34.200 anziani non autosufficienti della provincia di Padova e per i loro familiari. Per questo motivo, le organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” si rivolgono nuovamente al Governo, con una lettera al Presidente Draghi ed ai Ministri Speranza e Orlando.
Il “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza”, raggruppa la gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese: rappresenta gli anziani, i loro familiari, i pensionati, gli ordini professionali e i soggetti che offrono servizi. Si tratta della comunità italiana della non autosufficienza, che ha deciso di superare confini, appartenenze e specificità per unirsi nella elaborazione di questa riforma.
“Il momento sociale è delicato e gli anziani hanno bisogno di essere tutelati il prima possibile - continua Zordanazzo - È il momento di agire per costruire un migliore welfare per la tutela della non autosufficienza”.
Sistema Nazionale Assistenza Anziani
Il Patto torna a chiedere l’introduzione del Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), che comprende tutte le misure pubbliche – di carattere sociale e sanitario – per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. In questo modo si supererebbe l’attuale frammentazione degli interventi per costruire un unico sistema integrato della non autosufficienza. Inoltre, si arriverebbe ad una semplificazione perché l’accesso allo SNA è determinato da una sola valutazione nazionale, che assorbe tutte quelle oggi esistenti. Nondimeno, significherebbe attribuire a questo settore, sinora trascurato, la necessaria legittimazione istituzionale e politica.
Nello SNA il sostegno ai familiari che si prendono cura degli anziani non resta una questione settoriale ma rappresenta un obiettivo che ne attraversa l’intera architettura. Da una parte con misure quali il supporto psicologico, le forme di conciliazione tra impegni di cura e di lavoro, le tutele previdenziali; dall’altra con un’attenzione particolare ai familiari nel disegno di tutti gli interventi.
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La nuova domiciliarità disegnata dallo SNA è capace, infatti, di offrire il mix di prestazioni necessarie, medico-infermieristico-riabilitative, di aiuto all’anziano nelle attività fondamentali della vita quotidiana e di affiancamento a familiari e badanti, così come di garantire l’assistenza per il tempo effettivamente necessario. Lo SNA si contraddistingue anche per un ammodernamento della residenzialità, garantendone il personale necessario, per numerosità e competenze, e prevedendo ambienti di vita amichevoli domestici e familiari, tutelando il diritto alla privacy dei residenti.