Alex Zanardi è tornato a casa: trascorrerà il Natale in famiglia
La moglie Daniela racconta come sta il campione, che ora proseguirà la riabilitazione a Noventa combattendo come sempre.
E' passato poco più di un anno e mezzo da quando Alex Zanardi ha riportato gravi ferite a seguito di un incidente in handbike. Era il 19 giugno 2020 quando a Pienza, la handbike di Alex, che stava seguendo una staffetta di beneficienza nell’ambito del progetto Obiettivo3, ideato dallo stesso Zanardi, si scontrò frontalmente con un camion dopo che Alex aveva perso il controllo del mezzo.. Nel lungo processo di recupero, Zanardi ha mostrato il suo ben noto spirito combattivo.
Alex Zanardi è tornato a casa
Il 55enne, padovano d'adozione (vive a Noventa Padovana con la famiglia), ha nel frattempo lasciato l'ospedale e continua la riabilitazione in parte da casa. In un'intervista con Bmw (di cui Zanardi è Brand ambassador), la moglie Daniela parla della situazione attuale.
Daniela, il calore che ricevi a livello globale è certamente ancora molto alto?
"Sì, riceviamo ancora molti messaggi. In particolar modo, in occasione del cinquantacinquesimo compleanno di Alex a ottobre, è stato travolgente ricevere così tanti messaggi di auguri, anche tramite i social media. Siamo davvero grati di vedere quante persone in tutto il mondo pensino ad Alex. Tutto questo calore dimostra quanto la guarigione di Alex tocchi le persone. Per questo motivo, abbiamo deciso di offrire al pubblico uno scorcio del suo attuale processo di recupero attraverso questa seconda intervista. Allo stesso tempo, confidiamo che tutti possano comprendere che, all’infuori della presente intervista, non possiamo rispondere alle molte domande sulle sue condizioni di salute e chiediamo inoltre di rispettare la nostra privacy. Perché la nostra unica priorità è accompagnare Alex nel suo cammino con tutta la nostra energia".
Cosa può dirci del processo di recupero? Come sta Alex in questi giorni?
"Il recupero continua ad essere un processo lungo. Il programma di riabilitazione condotto da medici, fisioterapisti, neuropsicologi e logopedisti ha permesso progressi costanti. Naturalmente, le battute d'arresto ci sono e possono ancora verificarsi. A volte bisogna fare due passi indietro per farne uno in avanti. Ma Alex dimostra ripetutamente di essere un vero combattente."
E ha raggiunto un importante traguardo...
"Sì, infatti. Un passo importante è stato che Alex ha potuto lasciare l'ospedale qualche settimana fa e ora è tornato a casa con noi. Abbiamo aspettato a lungo che ciò accadesse e siamo molto felici che sia stato possibile ora, anche se in futuro ci saranno ancora dei soggiorni temporanei in cliniche speciali per effettuare misure di riabilitazione specifiche sul posto."
Come si è ambientato Alex a casa?
"Molto bene. Dopo il lungo periodo in ospedale è importante per lui tornare dalla sua famiglia e nel suo ambiente familiare. Bisogna anche considerare che, a causa della situazione pandemica, per un anno e mezzo Alex ha avuto intorno a sé solo persone con mascherine e dispositivi di protezione. Inoltre, a causa delle ampie e importanti misure di protezione in clinica, le possibilità di visita sono ovviamente molto limitate".
Cosa significa esattamente?
"Alex non ha incontrato amici e parte della famiglia per un anno e mezzo. Solo io, nostro figlio e la madre di Alex potevamo fargli visita, ma sempre solo una persona al giorno e solo per un'ora e mezza. Tutto questo non ha contribuito a rendere la situazione più facile per Alex. Aiuta quindi il fatto che ora sia a casa con noi, anche se attualmente può avere intorno solamente i familiari più stretti, dato che il numero di casi di Coronavirus sta aumentando di nuovo. Ma noi siamo con Alex tutto il giorno, lui è nel suo ambiente familiare e quindi può tornare un minimo alla normalità. Questo gli dà ulteriore forza. Siamo molto grati al personale medico delle cliniche in cui è stato curato. I medici, il personale sanitario, i terapeuti e tutti coloro che sono coinvolti hanno fatto tanto per Alex e continuano ad accompagnarci nella sua riabilitazione. Nelle cliniche è in ottime mani, ma la sua casa è ancora la sua casa".
Cosa può dirci del suo programma quotidiano e della sua routine?
"È variabile. Diversi programmi che Alex ha seguito in ospedale proseguiranno a casa. Durante la settimana, un terapeuta lavora con lui su esercizi fisici, neurologici e logopedici. Per quanto riguarda la sua condizione fisica, ci sono molti progressi. Alex guadagna sempre più forza nelle braccia, che è aumentata molto. Ed eccetto l’ospedale, dov’era per molto tempo a letto, Alex ora passa la maggior parte della giornata sulla sedia a rotelle con noi. Si riposa solo un po' nel pomeriggio, dopo pranzo".
Ci sono aspettative sul suo percorso di recupero?
"Non è ancora possibile prevedere come il suo recupero si svilupperà ulteriormente. È ancora un percorso lungo e impegnativo che Alex affronta con spirito molto combattivo. Ricevere così tanto supporto in questo percorso, non solo dai medici e dai terapeuti che lavorano costantemente con lui, è di grande aiuto per lui e per noi. I nostri amici ci sono sempre per noi. Ciò include la famiglia del BMW Group su cui possiamo sempre contare e che è saldamente al nostro fianco anche in questo momento difficile. Siamo molto grati a tutti per questo e per molto altro, perché questi solidi legami ci danno ulteriore energia. Questo vale anche per l’affetto continuo che riceviamo da piloti, fan e conoscenti da tutto il mondo. Vorremmo esprimere un grande Grazie a tutti coloro che mandano i loro pensieri positivi e la loro forza ad Alex. Auguriamo a tutti un buon Natale e tutto il meglio per il nuovo anno".