Al liceo scientifico Enrico Fermi

Raggiunge la sufficienza con gli scritti, studente padovano rifiuta di fare l'orale di maturità

Il giorno dell’orale, il 19enne ha firmato il registro e poi si è rivolto alla commissione: "Grazie di tutto, ma io questo colloquio di maturità non lo voglio sostenere. Arrivederci".

Raggiunge la sufficienza con gli scritti, studente padovano rifiuta di fare l'orale di maturità
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Sta facendo il giro della Penisola la notizia di uno studente padovano che, al liceo scientifico Enrico Fermi, non ha sostenuto l'esame orale di maturità, rivolgendosi alla commissione con queste parole:

"Grazie di tutto, ma io questo colloquio non lo voglio sostenere. Arrivederci".

Studente padovano rifiuta di fare l'orale di maturità

Lo studente, Gianmaria Favaretto, 19 anni, ha raccontato a Il Mattino di Padova le ragioni di questa sua scelta. Poiché aveva già raggiunto la sufficienza tra 31 crediti raccolti negli anni e altrettanti ottenuti nelle prove scritte, lo studente padovano si è presentato davanti alla commissione dell'esame orale, rifiutandosi di sostenerlo.

La sua scelta non è stata campata per aria, ma anzi ha fatto sapere che era da tutto l'anno scolastico che ci stava pensando. Arrivato al momento dell'orale, non ha avuto dubbi. Il motivo di questa decisione, come spiegato a Il Mattino, sta nel fatto che secondo lui l'esame rappresenti "un’inutile formalità, per assegnare un punteggio a una persona, come se quel numero bastasse a qualificarne il valore". Nonostante reputi stimolante presentarsi a una commissione per dimostrare le proprie capacità, Gianmaria ritiene che non sia "il voto della maturità a qualificare le singole persone".

Per questo motivo, una volta firmato il registro, ha dichiarato alla commissione:

"Signori grazie di tutto, ma io questo colloquio di maturità non lo voglio sostenere. Arrivederci".

Di fronte a tale affronto, la presidentessa di commissione gli ha detto che non sostenendo l’orale avrebbe insultato il lavoro dei docenti che avevano corretto i suoi scritti. Grazie però a un confronto disteso con i professori interni, che lo conoscevano, è stato trovato un compromesso: ha risposto ad alcune domande di programma, ottenendo così altri 3 punti. Il suo esame si è chiuso con un voto finale di 65/100.

La scelta del giovane è stata fatta all’insaputa dei genitori, i quali però non hanno reagito male: “Quando gliel’ho riferito, sono stati comprensivi” ha concluso Favaretto.