Spiagge vuote, fine di un'era? Cosa è cambiato negli ultimi anni nella scelta delle vacanze

L’estate 2025 verrà ricordata per le polemiche sulle spiagge deserte, con numeri a dir poco bassi soprattutto durante i giorni feriali e praticamente senza alcuna distinzione tra località del nord e mete del sud.
Si può parlare della fine di un’era turistica durata tantissimi anni e con un ruolo a dir poco rilevante nell’immaginario collettivo e nella storia sociale italiana? Senza dubbio si tratta di un segnale di cambiamento, che va ovviamente analizzato non fermandosi a dati superficiali e a slogan acchiappa click.
Il nodo degli stipendi
Per capire bene cosa sta succedendo all’estate italiana tradizionale, è bene fare presente innanzitutto che, negli ultimi tre decenni, i salari degli italiani sono di fatto rimasti fermi al palo.
Se si considera il conseguente - e notevole - aumento dei prezzi proposti dai balneari, ci si trova davanti a un costo, quello della spiaggia privata, che è più che sacrificabile per una famiglia che opta per il mare come meta per le ferie estive.
Come sottolineato da più parti, ad oggi non si può parlare di presenza di un’alternativa degna di tale nome.
Le spiagge libere, infatti, in Italia sono molto poche. Per rendersi conto della situazione basta ricordare che il nostro Paese detiene il record europeo per quanto riguarda l’estensione delle concessioni balneari.
Il cambiamento climatico
Per certi versi sì, si può in qualche modo parlare di fine di un’era turistica. Il cambiamento climatico ha portato, tra i vari cambiamenti di abitudini, la scelta, sempre più frequente, della montagna come meta turistica principale delle ferie.
Se, in passato, i due o tre i giorni tra i monti erano la norma verso la fine delle vacanze, oggi sono sempre di più i turisti che scelgono le mete di montagna per tutta la durata della pausa estiva.
I numeri dei pernottamenti, dal 2024 ai dati che, fino ad ora, gli esperti hanno in mano relativamente al 2025, sono cresciuti del 2,2%.
C’è chi ha già dato un nome a questo trend: il neologismo coniato è coolcation, termine che indica la scelta di andare in vacanza in luoghi dove il caldo non è un problema quotidiano.
La questione dei prezzi
Come accennato all’inizio dell’articolo, i prezzi degli ombrelloni e dei lettini sono un fattore che ha un ruolo indubbiamente frenante quando si tratta di scegliere quali costi affrontare quando si va in vacanza al mare.
Stabiliti dal soggetto che ha ottenuto la concessione demaniale, negli ultimi 2-3 anni sono stati interessati da un incremento a dir poco consistente, pari al 5% medio.
Si tratta di numeri che fanno riflettere soprattutto perché superiori all’inflazione, che si è assestata attorno al 2%.
A influire sulla scelta di applicare rincari importanti hanno contribuito, nelle scelte strategiche dei balneari, anche la perdita di fatturato degli anni di emergenza pandemica e l’impatto del periodo di caro bollette.
La situazione dell’estate 2025 ha ovviamente riacceso i riflettori sul caso unico che sono le concessioni balneari in Italia, rinnovate in maniera automatica con la conseguente eliminazione della necessità di partecipare a gare pubbliche da parte dei gestori degli stabilimenti.
I cambiamenti sociali
Ultimo ma non meno rilevante aspetto da considerare quando si riflette sulla fine del modello turistico “Stessa spiaggia, stesso mare” riguarda i cambiamenti sociali: in un’Italia in cui i numeri della natalità sono in continua discesa e dove, nelle grandi città in special modo, più della metà dei nuclei familiari sono formati da una sola persona, cambia anche il modo di andare in vacanza.
Sempre più persone, non avendo partner o figli con cui partire, per contenere i costi scelgono viaggi organizzati in gruppo, vantaggiosi a livello economico e preziosa occasione di socializzazione.
Permettono infatti di scoprire alcuni dei più affascinanti angoli di mondo scegliendo fin da subito il budget, decisamente conveniente in quanto, con cifre che sono spesso inferiori ai 2000 euro a persona a settimana, si può acquistare il pacchetto volo+soggiorno+guida in loco.
Da ricordare è anche la crescita del turismo lento, altra soluzione non sempre adatta alle famiglie, tra cammini - quelli italiani stanno vedendo aumentare notevolmente la propria popolarità - e piccoli borghi.