Botta e risposta

Zona rossa all'Arcella, è scontro politico. Giordani: "Favore alla Lega". Ostellari: "Sindaco ostaggio del Pd"

Intanto il Partito Democratico di Padova ha aperto una raccolta firme contro la decisione del Prefetto

Zona rossa all'Arcella, è scontro politico. Giordani: "Favore alla Lega". Ostellari: "Sindaco ostaggio del Pd"
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Il dibattito politico a Padova si è animato all'improvviso a seguito della decisione del Prefetto Giuseppe Forlenza, dopo la riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, di istituire per tutta l'estate una zona rossa nel quartiere Arcella. Il provvedimento, che prevede controlli rafforzati e la possibilità di intervenire con Daspo urbano nei confronti di chi è considerato un fattore di rischio per l'incolumità, sarà infatti in vigore da lunedì 19 maggio fino al 15 settembre 2025.

Tale decisione, presa dalle principali autorità del territorio, non è stata ben digerita dal primo cittadino di Padova. Il sindaco Sergio Giordani, infatti, a poche ore dalla comunicazione della zona rossa, ha diramato una lettera, scritta di proprio pugno, indirizzata proprio ai cittadini dell'Arcella.

"Sono favorevolissimo a più controlli ordinari e anche ad alta intensità, sono stati già fatti negli scorsi mesi, con tutte le Forze dell’Ordine (senza nessuna zona rossa) e si potevano intensificare, anzi l’ho chiesto. Sono invece fortemente contrario e preoccupato dalla scelta, che non ho condiviso, di definire tre quarti di Arcella come zona rossa, un provvedimento imposto dall’alto alla città, frutto della propaganda del Governo e utile solo ad accontentare qualche esponente leghista del Governo di Roma".

Parole schiette che, inevitabilmente, non sono passate inosservate dalla controparte politica di minoranza, infiammando in breve tempo lo scontro politico.

Ostellari: "Giordani ostaggio del Pd"

A essere chiamato in causa, per primo, è stato Andrea Ostellari, sottosegretario leghista alla Giustizia del Governo, nonché cittadino padovano e del quartiere Arcella. L'attacco del sindaco Giordani, infatti, che ha parlato genericamente della zona rossa come misura per accontentare esponenti del Carroccio nel Governo di Roma, a conti fatti è stato indirizzato proprio a lui. La replica di Ostellari non è tardata ad arrivare:

"L'Arcella non perde valore se c'è più polizia, l'Arcella perde valore se continuano gli episodi criminosi - ha dichiarato a Tv7 Tg -. E io da padovano e da arcellano sono contento di sapere che le scuole frequentate dai miei figli ricadono all'interno della nuova zona rossa. Giordani dimostra ancora una volta di essere ostaggio del Partito Democratico. Invece di stare dalla parte dei cittadini, dei padovani, sceglie di stare dalla parte della sinistra più estrema, quella che ha paura della polizia".

Scontro maggioranza-opposizione sulla zona rossa

Lo scontro in merito alla zona rossa all'Arcella si è quindi spostato anche all'interno del Consiglio comunale.

"La zona rossa è una propaganda politica, non ci sono dubbi - ha affermato a Tv7 Tg l'Assessore alla Sicurezza, Diego Bonavina -. Tra zona rossa e interventi ad alto impatto a livello di numeri non cambia assolutamente nulla. C'è un marchietto, che è stato dato dall'alto e che adesso sicuramente è arrivato anche a Padova e questo non ci può andare bene".

Diego Bonavina, Assessore alla Sicurezza del Comune di Padova

Ma come mai, il comune di Padova è così contrario alla "zona rossa"? Per l’assessore alla sicurezza, questo provvedimento rischia di minare – parole precise – il lavoro portato avanti dal Comune.

"Continuare a lavorare sulla riqualificazione, in prevenzione, e se servono maggiori controlli, facciamo maggiori controlli. Lo abbiamo chiesto e continuiamo a chiederlo. Ma che differenza c'è tra chiedere maggiori controlli e timbrare una zona come zona rossa? Vuol dire catalogarla come una zona pericolosa, perché è questo il percepito della gente e l'Arcella non è una zona pericolosa. E' una zona dove ci sono delle criticità, che sono state sicuramente migliorate grazie alle forze dell'ordine, agli interventi fatti e alle associazioni che continuano a lavorare per renderla più vivibile".

Di tutt'altra opinione è lo schieramento d'opposizione di Centrodestra:

"Penso sia una frase molto grave e penso che, anziché scaricare la responsabilità su altri, si debba fare un'assunzione di responsabilità sul fallimento che l'Amministrazione deve assumersi in merito alla gestione dell'ordine pubblico - ha riferito a Tv7 Tg Eleonora Mosco, consigliere comunale Lega -. Un territorio sicuro è anche attrattivo da un punto di vista economico, immobiliare e commerciale. Ben vengano queste attività che controllano, presidiano e svolgono un'azione di deterrenza per i delinquenti".

Eleonora Mosco, Consigliere Comunale Lega del Comune di Padova

Il Pd ha lanciato una raccolta firme

La decisione del Prefetto di creare una zona rossa dal 19 maggio al 15 settembre nel quartiere Arcella ha fin da subito mosso il Partito Democratico, al fine di agire per rimuovere quanto prima questo provvedimento. Il Pd di Padova, infatti, ha lanciato una raccolta firme, anche porta a porta, dal nome "Giù le mani dall'Arcella!" che in sole 24 ore ha raccolto già più di 200 sottoscrizioni.

"La Lega di Salvini, Bitonci, Marcato e Ostellari ha imposto da Roma la zona rossa sull’Arcella, ignorando il parere fortemente contrario del nostro sindaco. Noi non ci stiamo! Il Pd di Padova è a favore delle politiche per la sicurezza, ma la zona rossa è una misura propagandistica che non risolve alcun problema e che farà solo del male al quartiere più popoloso della nostra città.

Il prezioso lavoro di tutela della sicurezza svolto dalle Forze dell’Ordine in collaborazione con la nostra amministrazione poteva proseguire anche senza la farsa della zona rossa. Qualche mese di propaganda non farà sparire la criminalità: come già successo in stazione, si sposterà per poco tempo nelle vicine vie residenziali, per poi tornare dov’era. Nel frattempo, gli altri quartieri della città rischiano di rimanere senza gli agenti e i controlli necessari.

La zona rossa riporterà la brutta fama che l’Arcella ha subìto per molti anni, buttando all’aria il lavoro svolto dagli arcellani, dalle associazioni e dall’amministrazione Giordani, danneggiando tutti. Il valore degli immobili calerà e con esso anche la domanda di locali in affitto da parte di studenti e lavoratori. Anche i negozi subiranno le conseguenze di questa cattiva pubblicità. Le scuole, le parrocchie e le associazioni, che tanto si sono spese in questi anni per rendere il quartiere più vivo, bello e sicuro, non sono state ascoltate. Chi fa volontariato farà più fatica ad aiutare le persone davvero in difficoltà e anche chi organizza iniziative subirà lo stigma.

L’Arcella non merita tutto questo. Durante la nostra amministrazione il quartiere ha ottenuto più di 30 milioni di euro: fondi che la giunta ha impiegato per realizzare nuovi parchi e nuovi spazi di aggregazione, riqualificare aree urbane e rendere le strade più illuminate e sicure.

Da un lato i fatti, dall’altro la propaganda: gli arcellani lo hanno capito. In poche ore la nostra raccolta firme contro la zona rossa ha raccolto più di 200 sottoscrizioni. Nei prossimi giorni continueremo a raccogliere firme e a farci sentire per tutelare gli interessi dell’Arcella e di tutta la nostra città. Cari leghisti, siete al governo: date a Padova più fondi e risorse, non le zone rosse!".

Il Centrosinistra, insieme alle associazioni locali, intende organizzarsi per scendere in piazza, al fine di manifestare pubblicamente il dissenso alla zona rossa. Quest'ultimi, come riferisce Il Mattino di Padova, promettono battaglia e sono pronti anche a tentare la via di un possibile ricorso al Tar per impugnare l'ordinanza del Prefetto.

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