Zaia sugli assembramenti: “Il virus non ha più tanti proiettili a disposizione ma è un eccellente cecchino”
Tra pochi giorni arriveranno i risultati dei possibili contagi dovuti alla riapertura: se i numeri saranno elevati, si chiuderà tutto di nuovo.
Tanti, troppi assembramenti nei bar e nei luoghi di ritrovo: così non va bene e si rischia di tornare indietro.
Il bollettino aggiornato
I tamponi effettuati sono 524.582 (+10.700 rispetto a ieri). Fino a giovedì ci saranno difficoltà per processarli in laboratorio perché il macchinario è rotto. Gli esiti arriveranno quindi in ritardo. In isolamento ci sono 3.639 persone, (-231 rispetto a ieri). I positivi sono 18.997 (+47) e i ricoverati 577 (-15). Le terapie intensive sono 44, di questi 18 positivi. I dimessi sono 3.201 (-14), morti 1820, di cui 1329 in ospedale (+7). Nati 95.
Gli assembramenti
Tantissime segnalazioni inviate al presidente Zaia con foto e video girati nelle piazze, nei bar e in tutti i luoghi di ritrovo dove ci sono notevoli assembramenti di persone senza mascherina:
“Vorrei ricordare ai cittadini che mascherina e regole non sono attività da regime ma una necessità e bisogna dire che i due elementi salvavita sono delle tutele che vengono date ai cittadini. Abbiamo fatto la scelta di aprire e chiediamo questo sacrificio. Trovo assurdo dover ripetere ogni giorno di portare la mascherina. Ho scritto due frasi: vi aspetteremo alle porte dell’ospedale. Sono magari gli stessi che vanno a fare la morale sui social: questo è il rispetto civico che è pari a zero.”
Diritti e doveri
Inutile rivendicare diritti se non vengono rispettate le regole. Continua infatti Zaia:
“Il virus non ha più tanti proiettili a disposizione ma è un eccellente cecchino. Se qualcuno, galvanizzato dal fatto che si è aperto, dice che è finito tutto, vi dico che siete sulla strada sbagliata. Possiamo affidarci al buon Dio o alla fortuna: giochiamo una roulette russa e abbiamo cinque possibilità, proviamo, ma se il virus ci contagia riempiamo gli ospedali. La responsabilità non è più sanitaria ma torna in capo a noi. Quante volte rivendichiamo la possibilità di decidere del futuro? Se questa è la decisione, qualcosa avrei da ridire. Io non sono chiamato a fare prediche paternalistiche né percorsi di rispetto delle regole: il rischio è il ricontagio.”
Mancano un paio di giorni per avere i primi risultati della riapertura: se i contagi aumenteranno, si richiuderanno bar, negozi, fabbriche, ristoranti, piscine e tutti i settori che erano appena stati riavviati.
Il bonus alla sanità
E’ già stato deliberato il riconoscimento per la sanità: 60 milioni e 932mila 640 euro. Sono risorse date come premio per tutti coloro che si sono adoperati in questi mesi. Verranno definiti i dettagli per l’erogazione: si è trovata una soluzione meritocratica per concedere fino a 1200 euro a coloro che lavoravano in prima fila contro il Covid19.
“E’ un premio che vale molto di più in Veneto perché, non avendo prelevato l’addizionale Irpef negli ultimi 10 anni, non abbiamo trattenuto 4850 euro dalle buste paga dei medici ma sommiamo un migliaio di euro. Va fatto un ringraziamento ai nostri lavoratori perché è la squadra che ha fatto la differenza.“