Dati aggiornati

Zaia furioso: “Piste da sci chiuse, ristori? Bisogna pagare i danni” | + 241 positivi Covid | Dati 15 febbraio 2021

Il Governatore ha posto anche la sua considerazione circa un possibile lockdown.

Zaia furioso: “Piste da sci chiuse, ristori? Bisogna pagare i danni” | + 241 positivi Covid | Dati 15 febbraio 2021
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Il Governatore è furioso per la chiusura degli impianti sciistici e soprattutto perché la comunicazione è stata data solamente quattro ore prima del giorno in cui era possibile la riapertura.

Il bollettino

Durante la conferenza di stampa di oggi, lunedì 15 febbraio 2021 da Marghera, il presidente della Regione del Veneto ha aggiornato i dati del bollettino che vede 3.895.438 tamponi molecolari mentre i test rapidi sono 2.898.659. I positivi delle ultime 24 ore sono 241 con un’incidenza del 2,93% su 8.221 tamponi. Il numero dei positivi dall’inizio della pandemia è 321.716 mentre i positivi totali oggi sono 24.810. I ricoverati in ospedale sono 1.581, di cui 148 in terapia intensiva (-3), in area non critica sono 1.433 (-5). I deceduti sono 9.509 (+11), i sono dimessi 15.298.

Zaia furioso per le piste da sci chiuse

Il Governatore ha manifestato il suo grande malcontento in relazione alla chiusura degli impianti sciisti che è stata disposta ieri sera, domenica 14 febbraio 2021 dal ministro Speranza e che sarà valida fino al 5 marzo 2021. Zaia ha affermato:

“Ricordo che il senso di responsabilità i veneti ce l’hanno, per noi viene prima la salute e lo dice chi ha fatto delle ordinanze impopolari per la tutela della salute. E’ imbarazzante vedere l’ordinanza sulle chiusure delle piste da sci emanate 4 ore prima dell’apertura. Noi abbiamo le piste illuminate, potevamo pensare all’anteprima dell’apertura a mezzanotte e un minuto, potevamo farlo. Fermo restando che in via prudenziale ho fatto l’ordinanza che prevedeva l’apertura delle piste da sci dal 17 febbraio 2021. Noi siamo attenti al tema della salute, in comune accordo con gli operatori abbiamo deciso di saltare a piè pari il tema Carnevale, con grande senso di responsabilità da parte degli operatori, debbo dire che l’apertura della pista da sci dal 17 o 15 è un atto di impegno che voglio riconoscere agli operatori. Che non si pensi che l’apertura sia occasione per guadagnare, lo fanno per dare un segnale , è una stagione persa, per loro anzi una stagione e mezza, dato che marzo non hanno più riaperto. E’ imbarazzante perché l’ordinanza che si poteva fare una settimana prima, non sta in piedi la storia delle 4 ore prima, non possiamo continuare ad assistere a dibattiti provvedimenti che hanno un valore giuridico e lockdown, e varianti e piste”.

Bisogna pagare i danni

Zaia ha ribadito che i ristori non bastano:

“Io ribadisco che i nostri operatori che hanno battuto le piste da sci, hanno chiamato il personale e hanno assunto il personale stagionale, erano pronti i maestri di sci, operatori, si sono adeguati alle linee guida , si riapriva al 30%. Ricordo che agli operatori hanno i rifugi pieni di cibo, gli albergatori hanno raccolto le prenotazioni dei clienti. Qualcuno è arrivato anche qualche giorno prima magari e adesso dovrà fare le valigie. Gli alberghi hanno tenuto il riscaldamento acceso, perché i muri non si scaldano in una notte. Qui non si parla di ristori ma devono pagare i danni, si deve riconoscere il danno. Non sta in piedi il ragionamento, oltre al danno Covid hanno il danno della programmazione. Parliamo di un settore che avendo un atteggiamento altalenante non ha mai ricorso a pieno alla cassa integrazione. C’è la luce in fondo al tunnel? Sembra che il tutto verrà accompagnato da un provvedimento da 400 milioni, non lo so, spero che si riconosca la difficoltà”.

Sul tema varianti…

Zaia ha ribadito inoltre che quando il Veneto parlava di varianti, l’accusa era quella di trovare delle giustificazioni per il numero elevato di positivi:

“Sulle varianti inglesi ricordo che io il 27 dicembre 2020 ho annunciato che erano state trovate le 8 varianti nei tamponi, 5 da database nazionali, 2 sono venete di cui attualmente noi non sappiamo la loro storia e poi la variante inglese su 3 pazienti. In quel periodo sembrava che fosse un alibi per giustificare la tragedia in Veneto, oggi se non parli delle varianti sei out. Oggi la variante inglese pesa per il 18%”.

Sul probabile lockdown invece…

Il Governatore ha poi espresso la sua considerazione circa un possibile lockdown:

Non ho capito bene i presupposti per un lockdown, sento parlare di lockdown da giugno. Ho sentito di parlare di chiudere le spiagge e ricordo che noi abbiamo sequenziato il virus e non c’è più quello con mutazione estiva, si è spento in estate. Io non sono un esperto ma è vero che mi sembra di capire che la comunicazione sta prendendo la piega che male che vada nessuno si ricorda che l’hai detto, bene che vada sei un eroe”.

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