Veneto che vogliamo: "Sosteniamo chi al governo lavora per estendere alle province venete i fondi della “zona rossa”
I sottosegretari veneti sono al lavoro perché le province venete di Padova, Treviso e Venezia rientrino tra quelle a cui è destinato il fondo del governo per le “zone rosse" dell’emergenza Covid.
I sottosegretari veneti di "Veneto che vogliamo" sono al lavoro perché le province venete di Padova, Treviso e Venezia rientrino tra quelle a cui è destinato il fondo del governo per le “zone rosse" dell’emergenza Covid.
Il sostegno di VcV a chi nel Governo lavora per avere i fondi
I sottosegretari veneti sono al lavoro perché le province venete di Padova, Treviso e Venezia rientrino tra quelle a cui è destinato il fondo del governo per le “zone rosse" dell’emergenza Covid. L’ipotesi è quella di aumentare la dotazione del fondo perché possa essere distribuito (oltre che in Lombardia ed Emilia-Romagna) nelle altre zone d’Italia maggiormente colpite dall’epidemia.
Senza bisogno di minacciare ricorsi alla giustizia amministrativa o lanciare roboanti denunce, i componenti veneti del governo stanno lavorando perché il nostro territorio sia destinatario dei fondi stanziati a livello nazionale con il decreto approvato nei giorni scorsi e destinati alle zone d’Italia in cui più pesanti sono state le ricadute della crisi Coronavirus.
Critiche alle giravolte di Zaia
"Ironia della sorte - recita il comunicato firmato dai portavoce Giorgio De Zen, Elena Ostanel e Luigi Calesso - chi oggi urla contro l’esclusione dallo stanziamento delle province del Veneto “zona rossa” due mesi fa chiedeva che le stesse province non venissero dichiarate “zona rossa”… Non abbiamo assecondato allora il populismo del “il Veneto non chiude”, non assecondiamo adesso il populismo del “Veneto vittima”: siamo certi che il governo affronterà e risolverà il problema in sede di conversione in legge del decreto".