Scandalo a Padova

Padova, Matteo Messina Denaro votato garante dei detenuti da un anonimo consigliere, lo sdegno del sindaco Giordani

La dura reazione del primo cittadino: "Chiunque sia esca allo scoperto, chieda scusa e contestualmente dia le dimissioni immediate".

Padova, Matteo Messina Denaro votato garante dei detenuti da un anonimo consigliere, lo sdegno del sindaco Giordani
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Lo sdegno del sindaco Sergio Giordani per lo sfregio ai valori della legalità compiuto da un anonimo consigliere durante il voto segreto per la nomina del Garante dei detenuti.

Matteo Messina Denaro votato garante dei detenuti a Padova

"Quanto accaduto in Consiglio Comunale mi ha profondamente scosso. Padova è una città che si batte contro tutte le mafie, lo abbiamo testimoniato più volte e continueremo a farlo con tutta la forza necessaria".

E' grande l'amarezza del sindaco, Sergio Giordani, dopo il grave episodio verificatosi nell'ultima seduta del Consiglio comunale patavino, quando per un solo voto (segreto) l'Aula non è riuscita ad eleggere il garante per i detenuti. E quel che è peggio nell'urna di Palazzo Moroni è spuntata durante lo spoglio una scheda che indicava come garante dei detenuti Matteo Messina Denaro, il superboss di Cosa Nostra, latitante da quasi 30 anni.

"Non capisco come sia possibile che a un Consigliere Comunale, un rappresentate dei cittadini, passi per la mente di scrivere sulla scheda di un voto a scrutinio segreto il nome di un mafioso superlatitante. In un voto, oltretutto, per la nomina del Garante dei diritti dei detenuti. Di certo non derubrico questo atto a goliardata, lo considero al contrario un fatto gravissimo sia come Sindaco della città, che come Consigliere che in quel consesso siede".

"Chiunque sia stato, abbia un sussulto di dignità e non si consegni a quell'omertà, elemento triste e cardine su cui si basano proprio il comportamento mafioso e la prevaricazione, si autodenunci, chieda scusa e contestualmente dia le dimissioni immediate. In ogni caso, la Giunta intende mettere in campo tutte le azioni presso tutte le sedi competenti per andare a fondo di questa ignobile vicenda".

"I luoghi istituzionali devono essere luoghi di vicinanza totale alla legalità, a chi per essa si batte, a chi per difenderla è morto e quindi, quanto successo per le intenzioni squinternate di una singola persona è scandaloso. Non può nemmeno bastare la condanna, quindi al prossimo Consiglio Comunale proporrò di assumere la scelta traversale a tutte le forze di dare ancora più incisività alle attività di sensibilizzazione e contrasto alla mafia che già oggi mettiamo in campo ma che vanno rafforzate per rispondere coi fatti a questo gesto pericoloso e volgare".

Pronto un esposto in Procura

E già si profila un esposto in Procura, annunciato - previo via libera dello stesso primo cittadino - dall'assessore alla legalità e all'avvocatura civica del Comune, Diego Bonavina.

Il candidato alla carica avanzato dalla Giunta si sarebbe potuto eleggere con 22 preferenze, ma ne sono arrivate solo 21. Presumibile che la "particolare" (per non dire inquietante) indicazione di voto sia arrivata dalla minoranza, ma la segretezza del voto potrebbe anche aver riservato sorprese inaspettate.

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