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Covid, Zaia: "Tutti vaccinati entro l’estate dai 60 anni in su" | +1094 positivi | Dati 21 aprile 2021

Tanti gli argomenti trattati in occasione della conferenza stampa. Se vi siete persi la diretta, ecco un riassunto dei punti principali.

Covid, Zaia: "Tutti vaccinati entro l’estate dai 60 anni in su" | +1094 positivi | Dati 21 aprile 2021
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Consueto appuntamento con i vertici della Regione per fare il punto sull’emergenza sanitaria Covid in corso. Secondo il Governatore Luca Zaia, se non ci saranno problemi nelle consegne dei sieri, dai 60 anni in su tutti i Veneti avranno ottenuto la propria dose di vaccino. “Siamo entrati nella fase della convivenza con il virus”, ha spiegato, orientando poi la discussione sul tema delle riaperture.

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Superati i 9 milioni di tamponi effettuati dall’inizio della pandemia, 1094 positivi in 24 ore, su 54mila 323 test per un’incidenza del 2 per cento. I positivi di oggi, in totale, sono 24mila 593. Sono 1685 le persone in ospedale, meno 43 in 24 ore. 1449 sono in area non critica, meno 32 rispetto a ieri, 236 in terapia intensiva, meno undici.

270 veneti sono in terapia intensiva non Covid. Venti decessi, 19mila 868 i dimessi guariti. 403mila 971 sono i positivi intercettati dal 21 febbraio: metà non hanno avuto sintomi: l’altra metà sintomi di tutti i tipi. Quasi tutti quelli che hanno avuto sintomi si sono curati a casa: quelli che sono finiti in ospedale sono quasi 20mila.

C’è un grande lavoro di cura domiciliare – ha spiegato il Governatore del Veneto Luca Zaia – Ma molti hanno avuto bisogno di cure intensive, di ospedalizzazioni. In generale il 5 per cento circa dei positivi è finito all’ospedale. E’ in corso una riunione dei Presidenti di Regione: attendiamo l’approvazione del Decreto da parte del Consiglio dei Ministri“.

Ora, però, occorre ribadirlo, la situazione è diversa rispetto a maggio scorso. In quell’occasione si parlava di ripartire da zero.

“Non stiamo uscendo dal lockdown – ha spiegato – Non abbiamo le strade vuote. Parliamo di riaperture di attività rimaste chiuse: bar, ristoranti, palestre, piscine, teatri, cinema, mondo dell’intrattenimento. Non voglio banalizare: il contesto non è di una ripartenza verso non si sa dove…   A maggio dello scorso anno non avevamo nulla.

Oggi abbiamo le vaccinazioni, gli anticorpi monoclonali, i protocolli di cura. Abbiamo acquisito esperienza sul virus: non sminuire, perché abbiamo quasi 1700 pazienti. Ma un minimo di buon senso e di rispetto di reciprocità delle aperture. Difficile dire che una partitella di calcio si può fare e una palestra, invece, deve attendere ad aprire”.

Sul tema delle riaperture, insomma, il dibattito è molto acceso. Zaia, in altre parole, si è schierato nella scia delle posizioni espresse anche dal leader della Lega, Matteo Salvini.

“Quando si apre ci si assume una quota di rischio – ha continuato – Vorrei ricordare che le regioni italiane hanno presentato le linee guida. Le abbiamo fatte con i direttori della prevenzione. Responsabili della salute dei cittadini, quelli che lavorano tutti i giorni su questi temi.

Tutti hanno detto di introdurre i test fai da te, per esempio, magari di distanziare tavoli anche per aprire ristoranti in zona rossa. E’ iniziata la fase di convivenza con il virus. Non possiamo continuare a vivere con le restrizioni. Da prossima settimana avremo 50mila dosi in più a settimana. Se non mi fanno scherzi tutti i 60enni saranno vaccinati entro estate“.

E sul tema del coprifuoco? Anche qui le idee sono molte.

“Spero si possa allungare un po’ l’orario, o anche di eliminare – ha chiarito – Ma ci sono delle proposte da valutare nella gestione. Non perché dobbiamo fare i fenomeni, il virus c’è e siamo molto preoccupati. Ma non siamo in un contesto in cui tutti siamo chiusi in casa.

Il 90 per cento è tutto aperto. Negozi aperti, fabbriche attive, imprenditori in alcuni comparti stanno facendo anche fatturati incredibili. Sono rimaste delle attività da far ripartire. Noi poi abbiamo il turismo: apertura dei parchi tematici il 1 luglio… sapete di cosa stiamo parlando? Noi viviamo anche di questo in Veneto.

E agli imprenditori non arrivano gli stipendi se non si apre. I turisti stranieri stanno facendo enormi pressioni per chiedere riaperture. E su questo dobbiamo chiarire il tema della quarantena. Il cliente ci metti una vita a fartelo, un secondo a perderlo“.

Il 68 per cento dei turisti in Veneto arriva da fuori Italia. Un dato, secondo Zaia, che va tenuto bene a mente quando si pensa alle riaperture. E alle garanzie.

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