Riunione al Governo

Covid, Zaia: “Ristori? Al Veneto potrebbero arrivare 19 milioni” | +2535 positivi | Dati 1 dicembre 2020

Stamattina il primo round del confronto col Governo in vista del nuovo Dpcm "natalizio". Il Governatore: "Serve nuovo patto sociale".

Covid, Zaia: “Ristori? Al Veneto potrebbero arrivare 19 milioni” | +2535 positivi | Dati 1 dicembre 2020
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Punto stampa da Marghera con dati aggiornati e, purtroppo, il numero di decessi più alto dall’inizio della seconda ondata.

 

Bollettino aggiornato

Tamponi rapidi e molecolari nelle ultime 24 ore 47.332, positivi +2.535, ricoverati 2706 (+98), terapie intensive 330 (-9), morti nelle ultime 24 ore +107 (giornata con più decessi nella seconda ondata), dimessi +113.

“Oggi abbiamo superato abbondantemente le 3mila persone ricoverate, abbiamo più ricoverati di marzo anche se l’incidenza dei positivi in rapporto ai tamponi fatti è inferiore rispetto alla scorsa primavera – ha detto Zaia – Significa che il distanziamento sociale langue“.

L’incontro col Governo stamattina

Stamattina l’attesa riunione col Governo, rappresentato dal ministro Boccia e dal ministro Speranza e nel pomeriggio ci sarà collegato anche il commissario Arcuri. Il tutto in vista del nuovo Dpcm. Una interlocuzione che proseguirà anche domani, mercoledì 2 dicembre 2020.

“Ho chiesto una norma che abbia una ricaduta perequativa e ho insistito sui ristori – ha sottolineato il Governatore – Sugli impianti da sci si potrebbe tentare una terza via, consentire l’accesso ai residenti ma non ai ‘pendolari’.”

In particolare il presidente ha confermato che dei fondi che il Governo dovrebbe mettere a disposizione per i ristori (circa 250 milioni di euro), al Veneto dovrebbero andarne 19 milioni. Vale per tutte le regioni soggette a restrizioni.

“Un nuovo patto sociale coi cittadini”

Sembra che poi il premier Conte stia lavorando affinché anche altri paesi esteri, confinanti con l’Italia, chiudano allo stesso modo, per evitare quella che sarebbe una vera beffa.

“Serve riscrivere un nuovo patto sociale coi cittadini, anche tramite nuove campagne di sensibilizzazione, perché rispetto alla prima ondata l’atteggiamento è cambiato e per me non si può gestire la situazione solo con le restrizioni”.

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