Covid, Zaia: “Il Governo ha annunciato probabile terza ondata in arrivo” | +3.596 positivi | Dati 7 gennaio 2021
Il Ministro Speranza ha confermato il pericolo di una terza grossa ondata. Zaia: "Ci rimettiamo a quello che decide l'Istituto Superiore di Sanità".
L’andamento della curva epidemiologica, la tendenza a una lieve diminuzione dei ricoveri, e poi il numero di dosi di vaccino inoculate. Ma anche la paura (che sembra un rischio concreto più che un timore) di una terza grossa ondata.
Il bollettino
I tamponi molecolari effettuati complessivamente sono 3milioni 413mila e 011, test rapidi 7221, positivi da inizio pandemia 277.331, positivi oggi 92.176, nuovi positivi nelle ultime 24 ore 3.596 (con un 14 per cento di incidenza positivi su tamponi fatti), decessi in totale 7157, 43 decessi nelle ultime 24 ore. Sono 3.367 i ricoverati (2978 in area non critica – 389 in terapia intensiva, +15 nelle ultime 24 ore).
“Quella che rileviamo è una tendenza di calo dei ricoveri negli ultimi giorni – ha spiegato Zaia – Una rondine non fa primavera, ma stiamo venendo un aumento di dimissioni rispetto alle prese in carico, sembra un’inversione di tendenza. 11441 i dimessi da inizio pandemia. Morti in totale 7147, + 43 nelle ultime 24 ore“.
Con un Rt attorno all’1 è ancora difficile prevedere l’andamento della curva epidemiologica. Resta comunque evidente un andamento di decrescita costante dei ricoveri ospedalieri, anche solo analizzando i numeri del bollettino quotidiano. Ma il timore, anche abbastanza pressante, è quello di una terza grossa ondata.
“Domenica sera tutti noi presidenti delle Regioni abbiamo avuto una riunione con il Ministro Speranza – ha spiegato – Ci hanno detto chiaramente che esiste il rischio di una terza grossa ondata. E noi abbiamo detto che ci rimetteremo a quello che decide l’Istituto Superiore della Sanità“.
Vaccini somministrati, il Veneto primo in Italia
Oltre ad aver ripercorso in breve le varie tappe del percorso della pandemia, il Governatore Luca Zaia ha anche affrontato il tema della somministrazione dei vaccini che vede il Veneto in prima posizione per le inoculazioni delle dosi di siero agli aventi diritto.
“Siamo i primi in Italia – ha continuato – Oggi finiamo la prima fornitura. Questo è merito dell’organizzazione che si è data il Veneto, la macchina della sanità, chi va a fare l’iniezione. Si è riso quando dicevo di andare a prendere le siringhe. E invece è servito. Anzi me ne hanno anche chieste.
Ora la speranza arriva anche da un altro fronte, quello del vaccino Moderna, che ha delle differenze strutturali rispetto al primo messo a disposizione dei cittadini, quello sviluppato da Pfizer BioNTech.
“Speriamo in Moderna – ha proseguito – Anche questo ha una doppia somministrazione, ma si conserva in frigoriferi normali. Io penso che se nelle prossime due tre settimane avremo risultati incoraggianti. Sul fronte dei ristori si deve ancora riflettere. Alcune aziende stanno soffrendo tanto e noi dobbiamo essere affianco ai nostri imprenditori“.
Dai primi di febbraio dovrebbe iniziare la seconda fase del vaccino, a metà gennaio il Veneto inietterà già le seconde dosi di richiamo del siero ha chi ha già fatto la prima iniezione.