Covid Veneto, Lanzarin: “Liste d’attesa, a giorni riprende l’attività di specialistica ambulatoriale”
Previsto un potenziamento nelle Ulss di linee telefoniche e personale per reggere il carico delle richieste arretrate. Polemiche sulla "zona rosso scuro".
Punto stampa “anomalo” oggi, martedì, da Marghera, senza il Governatore Zaia ma con l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, che ne ha fatto le veci.
Bollettino aggiornato
Positivi nelle ultime 24 ore +746 (con incidenza sui tamponi effettuati di 1,82%), 2.527 ricoveri totali Covid, di cui 297 terapia intensiva (-16), mentre 2.230 in area non critica (-13), morti +93, dimessi nelle ultime 24 ore 91.
La ripresa delle attività di specialistica ambulatoriale
Tra le comunicazioni date oggi, martedì 26 gennaio 2021, dall’assessore Lanzarin, quella importante sul provvedimento che verrà firmato domani, mercoledì, dal direttore Flor per la riapertura delle attività sospesa causa emergenza sanitaria.
“Riprenderanno a partire dal 1 febbraio in particolare le attività di specialistica ambulatoriale e la libera professione – ha spiegato Lanzarin – I direttori delle varie Ulss dovranno perciò attrezzarsi, memori dell’esperienza maturata la scorsa primavera, per una adeguata riprogrammazione che preveda il potenziamento delle linee telefoniche e del personale per le prenotazioni ai Cup”.
Lanzarin poi ha confermato in proposito di non disporre al momento delle liste d’attesa, ma che entro un paio di giorni si avrà un quadro più completo.
Veneto “rosso scuro” per l’Europa? “Parametri sbagliati”
Sulle previsioni di classificazione delle varie regioni europee, che vedono il Veneto nella zona “rosso scuro”, con le inevitabili implicazioni di tamponi e quarantena per chi uscisse o entrasse nella regione, e i cui parametri (che penalizzano chi fa più tamponi) sono stati già contestati ieri dal presidente Zaia e dalle altre zone interessate, l’assessore ha dichiarato:
“Oltretutto i parametri di incidenza risalgono a 15 giorni fa e non sono certo attuali, so comunque che c’è un’interlocuzione con il ministro Speranza, per portare l’istanza a livello europeo”.
Come detto proprio ieri su questo tema cruciale aveva preso posizione proprio il Governatore:
“Immagino che l’Ecdc parta dalla considerazione che i dati italiani siano uniformi. Questo è un errore di fondo che porta a dati fuorvianti. Bisogna ribadire per l’ennesima volta che il numero di positivi a settimana su centomila abitanti dipende dalle positività che si trovano facendo tamponi. Basta applicare la proprietà transitiva, ma anche stavolta non è stato fatto, secondo la quale chi fa tanti tamponi trova tanti positivi, chi ne fa meno, ne trova meno. In Veneto arriviamo a farne 60-65 mila al giorno, in altre regioni se ne fanno magari un decimo. E’ quindi ovvio che non si possono mettere a confronto regioni che fanno tanti tamponi e altre che non ne fanno”.
Lo precisa con forza il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in relazione alla notizia secondo la quale una simulazione su dati raccolti dall’Ecdc europeo al 17 gennaio, resi noti oggi dal Commissario Europeo Didier Reynders, porrebbe il Veneto, con l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia e Bolzano in una sorta di “fascia rosso
scuro”.
“Noi – incalza Zaia – abbiamo sempre avuto una percentuale di positivi sui tamponi eseguiti giornalmente non superiore all’8%, e in questi ultimi 20 giorni tale percentuale si è attestata tra il 2% e il 4%”.
“Quindi – conclude il Governatore – tutti, a ogni livello, devono parlare sulla base di dati omogenei, perché altrimenti, come in questo caso, scaturiscono dati fuorvianti, che non c’entrano assolutamente niente con la realtà”.
Le rilevazioni del Veneto, peraltro, parlano chiaro in questo senso, con 201 casi su 100.000 su base settimanale.