Presentata l'indagine

Agli adolescenti padovani piacciono le piccole imprese

Lo dicono i dati di una ricerca commissionata da Confartigianato Imprese Padova ad Adecco. E l’associazione lancia il progetto “Orientarti”.

Agli adolescenti padovani piacciono le piccole imprese
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Quali sono i valori della tua azienda ideale? Quali caratteristiche ha una piccola impresa? Approveresti la scelta di tuo figlio di lavorare in un’azienda artigiana? Queste sono alcune delle domande che Confartigianato Imprese Padova ha posto agli studenti con un’età compresa tra i 13 e i 18 anni e ai loro genitori, in collaborazione con Adecco.

Agli adolescenti padovani piacciono le piccole imprese

Buone notizie per il settore artigiano: i giovani e i loro genitori guardano con interesse le piccole imprese e addirittura al 70% dei ragazzi interesserebbe, in futuro, avviare un’impresa in proprio. E’ quanto emerge da un’indagine commissionata da Confartigianato Imprese Padova ad Adecco, agenzia di selezione del personale, nell’ambito del progetto “Orientarti”, un’iniziativa voluta dal Sistema di categoria Officine Meccaniche, che ha l’obiettivo di promuovere le imprese artigiane, rafforzare le relazioni con il mondo scolastico e aumentare l’attrattività del settore.

Se n'è parlato stamattina, mercoledì 9 febbraio 2022, nella sede di Confartigianato Imprese Padova, alla presenza Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Padova, Federico Boin, Presidente del Sistema di categoria Meccanica di Confartigianato Imprese Padova, Tiziana Pettenuzzo, Segretario generale di Confartigianato Imprese Padova, Heidi Mantovan, Operation People Advisor Adecco, Matteo Faggin, General manager di Smact.

“Abbiamo voluto dare il via a questo progetto con un’indagine che ci ha permesso di mappare la situazione – spiega Federico Boin, Presidente provinciale e nazionale del comparto Meccanica -. Ciò che è emerso è davvero interessante: tra le caratteristiche che giovani e genitori ritengono importanti, l’elevato numero di dipendenti è all’ultimo posto. Sono ritenuti più importanti un ambiente di lavoro curato e la capacità dell’azienda di fare formazione. Quando abbiamo chiesto, inoltre, quali caratteristiche vedono prevalenti per le imprese artigiane, una percentuale significativa ha parlato, infatti, di un’azienda nella quale si può imparare molto, dinamica, flessibile e innovativa”.

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Un dato rilevante arriva anche dai genitori. E’ stata chiesta loro l’eventuale reazione davanti alla scelta del figlio di lavorare per un’impresa artigiana: Il 71% approverebbe questa decisione. L’analisi è stata condotta tra 528 studenti, con un’età compresa prevalentemente tra i 13 e i 18 anni e 276 famiglie di adolescenti.

“Si è spesso pensato, in passato, alla grande industria come un luogo più remunerativo, ma non è così – spiega Boin – nell’impresa artigiana si guadagna altrettanto, ma il compenso è calcolato diversamente. Noi garantiamo incentivi legati alla produttività, anche attraverso il welfare aziendale e abbiamo enti bilaterali storicamente forti come Ebav e Sani.in.Veneto che anche nella fase di pandemia hanno dimostrato di saper essere indispensabili per lavoratori ed imprese del comparto artigiano. Credo che l’emergenza sanitaria abbia fatto da spartiacque nella visione della piccola impresa, perché i lavoratori hanno avuto modo di misurarne, nella fase più difficile dell’emergenza, i vantaggi: noi titolari siamo stati disponibili a fare sacrifici pur di tutelare dipendenti che abbiamo formato negli anni. Per noi i collaboratori non sono numeri di matricola, sono persone che lavorano ogni giorno al nostro fianco. Quando si lavora in aziende di piccole dimensioni, ci si conosce tutti, è ovvio che prevalga una logica meritocratica premiante”.

Ed è proprio questa logica che piace a teenager e genitori: tra i valori ritenuti ideali da quanti hanno risposto all’indagine ci sono meritocrazia, trasparenza, equità, onestà, correttezza, integrità, ma anche lo spirito di squadra, la formazione e l’innovazione continua.

Da notare, inoltre, un altro elemento che le famiglie e i ragazzi ritengono prioritario: l’equilibrio negli orari di lavoro e vita privata, uno dei grandi temi che stanno diventando centrali per chi si occupa di lavoro. Cosa chiedono le imprese artigiane ai ragazzi?

“Abbiamo bisogno di persone motivate, capaci di risolvere problemi, orientate al risultato, in grado di lavorare in squadra e, naturalmente, creative – spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Roberto Boschetto -, la creatività è la caratteristica fondamentale per ogni artigiano. Davanti a un problema serve la capacità di trovare una soluzione corretta, a volte unica. E questa credo sia la più rilevante differenza tra una grande impresa e una piccola impresa artigiana. Da noi si può esprimere le proprie peculiari caratteristiche, mettendosi in gioco con sistemi di graduale responsabilizzazione”.

Le aziende artigiane hanno molto da offrire ai giovani:

“Credo che la caratteristica più rilevante sia la capacità di affiancamento dei ragazzi nel loro percorso di formazione e di crescita – precisa il Segretario generale di Confartigianato Imprese Padova Tiziana Pettenuzzo -. Le imprese artigiane sono fucine di talenti e questo è stato ampiamente riconosciuto anche dalla Regione Veneto che ha ideato il titolo di Maestro Artigiano. Ma nell’azienda artigiana, contrariamente alla grande azienda, è certamente forte il coinvolgimento negli obiettivi e valori aziendali”.

Luoghi di apprendimento e crescita professionale

Con l’indagine che ha monitorato percezione e aspettative di famiglie, giovani e imprese, per quanto riguarda il lavoro nelle imprese artigiane, ha preso il via ufficialmente il progetto Orientarti, che proseguirà nei prossimi mesi con diverse azioni organizzate da Confartigianato Imprese Padova, su iniziativa del Sistema di categoria Officine meccaniche.

Il secondo step dell’iniziativa consiste in un focus group, rivolto ad imprenditori e collaboratori delle imprese che operano nel comparto metalmeccanico, per definire percorsi mirati di innovazione, di reskilling (il processo di apprendimento di nuove competenze) e di upskilling (le attività formative che, rafforzando le competenze, creando i leader del futuro), con l’obiettivo di rendere le aziende artigiane maggiormente attrattive per i giovani. Questa iniziativa sarà realizzata con Smact, uno degli 8 Centri di Competenza industria 4.0 nati in Italia su impulso del Ministero dello Sviluppo Economico.

Successivamente, Confartigianato entrerà nelle scuole (fanno già parte del progetto l’Istituto Severi di Padova, l’Istituto Newton Pertini di Camposampiero e l’Istituto Cattaneo Mattei di Monselice) per spiegare le occasioni e le caratteristiche di un impiego in un’impresa artigiana della metalmeccanica. Nell’occasione sarà presentato un video promozionale del comparto metalmeccanica che rappresenterà il settore con un approccio comunicativo adatto ai più giovani.

Le imprese artigiane, inoltre, si apriranno alle scuole. Gli imprenditori ospiteranno i docenti che vogliono approfondire alcuni aspetti legati ai processi di produzione o particolari lavorazioni.

“Si tratta di un progetto pilota che è stato pensato per le officine meccaniche, ma che adatteremo successivamente alle altre categorie artigiane che vivono una situazione di difficoltà per quanto riguarda il reperimento di manodopera – spiega Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Padova -. Secondo i dati a nostra disposizione, i comparti che in questo momento hanno maggiori difficoltà nel trovare personale sono, oltre alla metalmeccanica, il legno, ma anche più in generale l’edilizia, che sta vivendo in questi mesi un boom legato al buon andamento di bonus e superbonus”.

“Abbiamo parlato qualche giorno fa dell’esigenza del mondo artigiano di dare continuità alle imprese. In quella occasione abbiamo raccontato la possibilità che le nostre aziende vivano il passaggio generazionale non necessariamente in famiglia, ma anche con i propri dipendenti – spiega Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Padova -. Oggi torniamo a parlare del futuro dell’artigianato che, come sappiamo, fatica a trovare personale”.

Secondo i dati Excelsior, che riguardano i programmi occupazionali delle aziende che operano in provincia di Padova, le entrate complessive previste nel mese di gennaio erano 9.280. Nel periodo gennaio – marzo, complessivamente, sono richieste 22.670 professionalità. La metà delle entrate sono previste in aziende con meno di 50 dipendenti.

Se consideriamo la richiesta di operai specializzati nei settori che fanno parte del sistema casa (edilizia, impianti, legno), della metalmeccanica, della chimica e dei trasporti, nel mese di gennaio erano previste 2.910 entrate di figure professionali (circa 1400 in imprese con meno di 50 dipendenti). Il 24,8% del totale degli operai richiesti è rappresentato da giovani under 29.

La difficoltà di reperimento di queste figure è del 50,5%, prevalentemente per mancanza di candidati (32,7%), in parte per preparazione inadeguata dei candidati (15,4%).

“Alla luce di questi dati, assumono ancora più significato i risultati della ricerca condotta insieme ad Adecco – precisa Boschetto -. Il fatto che gli adolescenti e le loro famiglie abbiano dimostrato grande interesse verso le imprese artigiane rappresenta un risultato per noi molto interessante, che ci fa ben sperare per il futuro. Questo è dunque il momento di potenziare il nostro impegno in progetti di orientamento che coinvolgano le scuole, così come stiamo facendo, in modo articolato con il progetto Orientarti”.

Meccanica, Boin riconfermato presidente

Federico Boin è stato riconfermato, nei giorni scorsi, Presidente del Sistema di categoria Meccanica di Confartigianato Imprese Padova. Quarantasei anni, titolare di Cometec srl di Limena, Boin ha assunto lo scorso anno la carica di Presidente nazionale della Federazione Meccanica e guida attualmente anche la Federazione veneta.

Federico Boin

Comunicazione, innovazione, digitalizzazione, passaggio generazionale, credito e finanza: sono questi per il presidente Boin gli elementi chiave per le imprese di questo settore.

“Continueremo nei prossimi anni ad affiancare le imprese del comparto con progetti mirati alla loro crescita – spiega Boin-. Lavoreremo molto nell’ambito della promozione, attraverso la partecipazione collettiva ad importanti fiere nazionali ed internazionali del settore, eventi che hanno subito un brusco arresto nella fase più grave dell’emergenza sanitaria, ma che oggi, fortunatamente stanno ripartendo. Continueremo poi il nostro impegno sul fronte dell’innovazione, con importanti partnership con Università e competence center”.

Il primo dei progetti che la categoria lancia, con il nuovo mandato, è “Orientarti”:

“Uno dei temi più rilevanti per la categoria è la ricerca di personale qualificato – spiega Boin-. Per questo vogliamo portare avanti un’iniziativa dall’approccio innovativo, mirata a rafforzare il dialogo tra scuola e impresa”.

Sono 2.861 le imprese padovane appartenenti alla meccanica, oltre la metà operano nel settore della subfornitura. Complessivamente occupano 11.766 addetti.

Conferenza stampa
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