Rocca di Monselice, nuovi scavi archeologici e turismo: si riparte
Collaborazione con l'Università di Padova per la valorizzazione della Rocca. L'assessore Calzavara: "Per dare un futuro alla storia".
Collaborazione con l'Università di Padova per la valorizzazione della Rocca. (foto copertina Archivio fotografico Direzione Turismo - Regione del Veneto).
Rocca di Monselice, nuovi scavi archeologici e turismo
La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore al Bilancio e al Patrimonio, Francesco Calzavara, il provvedimento che definisce l’avvio della collaborazione con l’Università degli Studi di Padova per una nuova attività di scavo e ricerca archeologica all’interno del complesso monumentale della Rocca di Monselice.
“La prima buona notizia è che, a seguito dell’intervento di manutenzione, i visitatori possono tornare a visitare il Colle della Rocca e il Mastio Federiciano, parte del complesso monumentale di Monselice, riconsegnati alla società Immobiliare Marco Polo la quale ha curato il ripristino dei percorsi, la sistemazione delle recinzioni e la messa in sicurezza dell’area sommitale del colle – fa presente l’Assessore regionale -. Tutto è pronto, quindi, per tornare ad accogliere i turisti, in sicurezza e nel rispetto dei protocolli anti-contagio, offrendo loro la possibilità di pagare online - attraverso la piattaforma Mypay di Agenda Digitale della Regione Veneto – il biglietto di ingresso al compendio, che domina la vetta del Colle della Rocca”.
“Altra importante novità riguarda la collaborazione che sarà avviata con il Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Padova che ha come obbiettivo quello di valorizzare il complesso storico sui nostri Colli Euganei – continua Calzavara -. La Rocca di Monselice rappresenta, infatti, un tassello rilevante per la storia, la cultura e le potenzialità turistiche di tutto il Veneto, ed è proprio grazie alla ricerca se oggi possiamo continuare a offrire un futuro al passato custodito nei resti e nei reperti del Mastio, per diffondere la conoscenza di una bellezza unica del nostro territorio”.
L'attività di ricerca
Nello specifico l’Ateneo patavino ha richiesto alla Regione del Veneto, proprietaria della Rocca di Monselice, un contributo per sostenere l’attività di ricerca e di scavo che durerà due anni dalla sottoscrizione del contratto. La ricerca sarà sostenuta nella misura del 50%, ovvero con un contributo di 25mila euro da parte dell’amministrazione regionale, mentre la restante quota sarà a carico della ‘società in house’ Immobiliare Marco Polo Srl, che dal 2018 cura e valorizza i complessi monumentali di Villa Contarini, a Piazzola sul Brenta, e il Mastio Federiciano di Monselice.
“Gli scavi, eseguiti in passato sotto la supervisione della Soprintendenza, hanno dato risultati che incoraggiano un proseguimento delle ricerche e credo che l’Università di Padova sia il partner giusto per avviare una nuova campagna di scavi – conclude Calzavara -. Ricerca, valorizzazione e custodia rientrano nell’ambito della tutela e della conservazione del nostro patrimonio monumentale e ambientale, un piano manutentivo importante, per il quale fino ad ora sono state messe a disposizione risorse per circa un milione di euro”.
Nuovi scavi
La collaborazione che sarà avviata con il Dipartimento beni culturali dell’Università degli Studi di Padova prevede, nello specifico, un’attività di scavo sulla Rocca di Monselice, nell’area adiacente al Mastio Federiciano possibile grazie ad una concessione che verrà richiesta dal Dipartimento dei Beni Culturali. I reperti che saranno rinvenuti grazie a questa nuova campagna saranno analizzati e saranno oggetto di pubblicazione per promuovere la conoscenza della Rocca e del suo passato storico.
Soddisfazione anche da parte dell’assessore regionale Roberto Marcato:
“L’economia e lo sviluppo della nostra Regione passano anche per la valorizzazione culturale ed artistica delle città venete, ricche di storia e di monumenti pregiati da preservare e da rendere fruibili a tutti. Un plauso all’iniziativa, che arricchirà di pregio il territorio della Bassa Padovana e di tutto il Veneto”.