Zaia: “Non erano frottole”: due nuovi ospedali sono realtà
Firmato oggi l'accordo per la seconda fase per la realizzazione degli ospedali a Padova Est
L’argomento del giorno è il nuovo polo che nascerà a Padova: ben due ospedali che saranno centri di avanguardia per tutto il Veneto.
Il bollettino aggiornato
I tamponi effettuati sono 277.543 (+9474), 16.738 i positivi (+334), 9.914 persone in isolamento, ricoverati 1.368 (39 in meno rispetto a ieri). Sono 163 i soggetti in terapia intensiva (-14). Dimessi 2.232, morti in ospedale 989, su un totale di 1.181. I nati sono invece 98.
“Il trend e la convivenza col virus ci sono: attendiamo i provvedimenti del governo e non escludiamo già domani di avere delle novità. Domattina presto ci sarà un punto finale prima dell’ultimo confronto con il governo sulla questione delle aperture. Il lockdown non esiste più: il che non è una colpa. Posso portare l’esperienza di questi dati perché si continua a scendere, nonostante siano stati tolti i 200 metri da casa. Non ci sono state ricadute perché i cittadini rispettano le regole“
Il nuovo polo a Padova Est
La collaborazione con l’università di Padova è stata eccezionale. Grazie anche al contributo della presidenza della provincia è stato possibile fare un gioco di squadra e organizzare due ospedali con 900 posti letto ciascuno: il primo in via Giustiniani e il secondo invece all’interno del policlinico universitario a Padova Est, in cui l’Università può fare cura e ricerca. Il primo accordo era stato firmato a Luglio 2018; a Novembre dello stesso anno passaggio di proprietà e oggi viene fatta la variante urbanistica.
“Quello che dicevamo che volevamo fare e qualcuno diceva che erano frottole è realtà. Portiamo a casa un’area di 50 ettari gratis e non si fa solo un intervento per un ospedale ma un progetto di rigenerazione urbana, valorizzando anche Parco delle Mura. Da qualche parte bisognava iniziare: questo è il frutto di un lavoro di squadra “
Il sindaco Giordani commenta:
“E’ una giornata storica per i padovani e per il veneto. L’accordo è stato raggiunto in 6 mesi e questo vuol dire fare buona politica e avere dei risultati. Con l’aiuto dei miei tecnici si è lavorato un anno e mezzo per ottenere questo risultato. Continueremo a lavorare per migliorare l’aspetto tecnico, insieme alla provincia e all’Università. Oltre ai 900 + 900 posti letto, si avrà anche un nuovo pronto soccorso: questo darà un’immagine nazionale e internazionale un’immagine di efficienza. Per raggiungere questi livelli però bisogna lavorare insieme per ottenere un risultato importante. Padova sarà capitale della sanità perché abbiamo l’Università, l’Ospedale e gli ospedalieri: manca la struttura ma arriverà“
Il rettore dell’Università di Padova, il professore Rosario Rizzuto, ha aggiunto:
“E’ un momento storico per l’impegno che ci prendiamo oggi. E’ il momento di non ritorno e avviene in un momento simbolico: se oggi i numeri del veneto ci ricordano la gravità di questa infezione e quale emergenza abbiamo affrontato è perché la regione è riuscita a ridurre ospedalizzazioni e decessi. Questo è avvenuto perché le istituzioni che rappresentano i cittadini e l’Università hanno lavorato insieme. In questo momento di emergenza noi vediamo la luce e possiamo guardare anche al futuro della sanità: stiamo costruendo la struttura sanitaria del futuro che ci permetterà di essere più efficaci nell’affrontare le emergenze. La strategia futura ci farà trovare pronti per le prossime evenienze. E’ stato fatto un lavoro di preparazione molto forte e siamo felici di aver contribuito”
Il Presidente della Provincia di Padova, Fabio Bui aggiunge:
“Assieme è importante, specie nel momento in cui le istituzioni non sempre riescono a collaborare. Stavolta, ci siamo riusciti e lo faremo anche in futuro. Anche i risultati che inizialmente sembravano illusioni sono stati raggiunti. Oggi abbiamo dimostrato che ce l’abbiamo fatta. Il merito è di tutti coloro che hanno fatto parte di questa realizzazione. Siamo al punto di non ritorno, ma siamo anche alla partenza: oggi dobbiamo pensare la fase realizzativa. Saranno anni di ulteriore impegno che ci devono vedere uniti per ottenere il risultato.”
Interviene infine il dottor Luciano Flor:
“Senza la collaborazione non sarebbe stato possibile creare questo ospedale. Quando nel 2017 abbiamo fatto il programma, ci dicevamo che era quasi impossibile perché il programma era dicembre 2017 – dicembre 2027. Siamo in una fase intermedia: quello che ci interessa è lavorare per arrivare ad un progetto, valutarlo e far partire il cantiere nel 2023. Quello che dobbiamo fare conta fino ad un certo punto: contano i risultati e di questo dobbiamo rendere conto. L’ospedale restituisce spazi, verde e una vivibilità al centro storico che prima di questo progetto era inimmaginabile. Ci saranno architetture di quattro secoli diversi che ricordano la medicina dal ‘700 ad oggi.”
PADOVA
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