Carabinieri

Viola il divieto di avvicinamento alla ex moglie, 62enne arrestato a Selvazzano Dentro

Nell’ottobre 2024 era stato già arrestato per maltrattamenti in famiglia e per la violazione del divieto di avvicinamento. Scarcerato a inizio giugno 2025, aveva nuovamente preso di mira l’ex moglie

Viola il divieto di avvicinamento alla ex moglie, 62enne arrestato a Selvazzano Dentro

Nella serata di martedì 2 settembre 2025 a Selvazzano Dentro, i Carabinieri della Stazione di Sarmeola di Rubano hanno arrestato in flagranza di reato un 62enne domiciliato a Rovolon, già noto alle forze dell’ordine, accusato di aver violato i provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie.

Viola il divieto di avvicinamento alla ex moglie, 62enne arrestato

L’allarme del braccialetto elettronico, di cui l’uomo era dotato, ha segnalato la sua presenza nei pressi dell’abitazione della donna. La pattuglia, intervenuta tempestivamente, lo ha rintracciato a distanza inferiore a quella consentita. Arrestato, è stato condotto presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale di Padova in attesa del rito direttissimo, celebrato il giorno successivo. Il giudice ha convalidato l’arresto, disponendo come ulteriore misura l’obbligo di dimora nel comune di Rovolon.

Il 62enne era già sottoposto, dal 23 luglio scorso, a divieto di avvicinamento e a divieto di dimora in quattro comuni del padovano (Selvazzano Dentro, Abano Terme, Rubano e Rovolon), con l’applicazione del braccialetto elettronico. Tali misure erano state adottate a seguito di indagini coordinate dalla Procura di Padova, che lo ritiene responsabile, in ipotesi accusatoria, di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie residente a Selvazzano Dentro.

Una lunga storia di maltrattamenti

La sua storia giudiziaria è lunga: nell’ottobre 2024 era stato già arrestato per maltrattamenti in famiglia e per la violazione del divieto di avvicinamento. Scarcerato a inizio giugno 2025, aveva nuovamente preso di mira l’ex moglie, accusandola della sua detenzione e rivolgendole insulti, minacce di morte e offese anche in presenza della sorella. Nei giorni successivi le condotte si erano fatte sempre più aggressive: pedinamenti, molestie sul luogo di lavoro e minacce estese persino al figlio, considerato “complice” della madre.

In più occasioni l’uomo si era presentato a casa della donna, arrivando ad aggredirla fisicamente e a procurarle lesioni. Costretta a cambiare le proprie abitudini di vita e temendo per sé e per i suoi familiari, la vittima si era rivolta ai Carabinieri denunciando i fatti.

Si precisa che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che la colpevolezza dell’indagato potrà essere accertata solo all’esito del giudizio con sentenza definitiva, come previsto dall’articolo 27 della Costituzione.