Una contesa tra parenti sfocia in una sparatoria a Cittadella, fermato un 44enne per tentato omicidio
Un episodio controverso avvenuto tra quattro cittadini cittadellesi e alcuni parenti della provincia di Treviso lo scorso 7 ottobre 2023
Alle prime luci dell’alba di oggi, sabato 16 marzo 2024, a Cittadella, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Padova, in collaborazione con personale della Compagnia di Cittadella, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Padova, nei confronti di un cittadino italiano 44enne del luogo, presunto responsabile, in ipotesi accusatoria, dei reati di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma, commessi in quella via San Leopoldo, nel primo pomeriggio del 7 ottobre 2023.
Una contesa tra parenti sfocia in una sparatoria a Cittadella
Le indagini dei militari dell’Arma, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Padova, hanno permesso di raccogliere concreti elementi a supporto della tesi accusatoria, attraverso le fondamentali testimonianze acquisite, l’analisi delle immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza situati in prossimità della zona degli eventi nonché gli esiti delle indagini scientifiche condotte.
I fatti in questione si sono verificati intorno alle 12.15 del 7 ottobre 2023, quando alla Centrale Operativa della Compagnia di Cittadella (PD), perveniva segnalazione dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco in quella via San Leopoldo.
L’immediato intervento sul posto dei militari dell’Arma ha consentito fin da subito di rinvenire sul manto stradale tre bossoli cal. 9*21 oltre a un coltello, che sono stati sequestrati per i successivi accertamenti.
Grazie alle indagini condotte, è stato appurato che i colpi sparati avevano di fatto colpito un’autovettura sulla quale si trovavano quattro persone (tre uomini e una donna) di origini sinti, provenienti da fuori provincia e giunti in zona allo scopo di chiarire un’annosa diatriba con i componenti di un'altra famiglia ai primi imparentata.
La contesa era riferibile all’utilizzo di un’auto da parte della famiglia di cittadellesi intestata ad una parente residente in provincia di Treviso cui erano state nel tempo recapitate sanzioni per infrazioni al CDS riferibili all’autovettura per un importo di circa 1300/1400 euro. Queste, non saldate, avevano dato luogo al fermo amministrativo di un ciclomotore dell’intestataria del veicolo.
L’incontro tra le due fazioni originato dalla pretesa da parte dei trevigiani dell’importo necessario al saldo delle contravvenzioni era evoluto in una violenta rissa, all’esito della quale i quattro hanno tentato di allontanarsi a forte velocità a bordo della loro autovettura. Questa è stata però attinta da uno dei quattro colpi di arma da fuoco che secondo le indagini erano stati complessivamente esplosi da uno dei membri della fazione locale, che aveva forato il portellone posteriore del veicolo in fuga, attraversandolo interamente ed andando infine a conficcarsi nel cruscotto anteriore dello stesso.
Per caso fortuito, nessuno degli occupanti dell’auto è rimasto ferito dal colpo di pistola, come riscontrato dai Carabinieri una volta rintracciati gli interessati presso la loro abitazione della provincia di Treviso, all’esterno della quale è stata anche rinvenuta l’auto che presentava appunto il foro del proiettile esploso precedentemente a Cittadella.
Fermato un 44enne per tentato omicidio
A corroborare il quadro indiziario a carico dell’indagato il decisivo esito positivo dell’esame “stub”, i tamponi alla ricerca di residui da sparo effettuati sulla sua persona nell’immediatezza dei fatti, che nel corso delle indagini hanno consentito agli specialisti del RIS di Parma di rilevare sullo stesso la presenza di consistenti tracce di particelle riferibili ai colpi esplosi.
In esecuzione del provvedimento cautelare, il presunto responsabile dei gravi reati contestati è stato quindi tratto in arresto nella mattinata di oggi e associato alla Casa Circondariale di Padova, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il procedimento è in fase di indagini preliminari e la colpevolezza dell'indagato potrà essere provata solo all'esito del giudizio.