Ultima Generazione in Tribunale per l'udienza preliminare, ma i manifestanti non vogliono fermarsi
Contestati i reati di: manifestazioni non autorizzate, apologia di reato, prevenzione antimafia, interruzione di pubblico servizio, degrado di beni culturali o paesaggistici, deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

Nella giornata di martedì 8 aprile 2025, dodici attivisti del gruppo "Ultima Generazione" si sono dovuti presentare al Tribunale di Padova, essendo accusati di aver partecipato e promosso azioni di disobbedienza civile nonviolenta nel 2022.
Ultima generazione a processo
Durante l'udienza, fuori dal Palazzo di Giustizia si è tenuto un presidio degli altri membri di Ultima Generazione con diversi interventi pubblici, oltre alla partecipazione di Legambiente e Rifondazione Comunista.
Ai militanti del gruppo sono contestati i reati di: manifestazioni non autorizzate, apologia di reato, prevenzione antimafia, interruzione di pubblico servizio, degrado di beni culturali o paesaggistici, deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

Come successivamente hanno pubblicato su Facebook, Ultima Generazione ha preso queste accuse per un vero e proprio attacco alla libertà di dissentire:
La vera emergenza infatti è quella di un governo che, con il fiammante decreto sicurezza, intende mettere a rischio il diritto di dissentire. Il governo ha scelto la via autoritaria per soffocare il dissenso, forse troppo annoiato dagli iter costituzionali che caratterizzano un paese democratico.
Prima di entrare in tribunale Leonardo, fisico di 29 anni, uno degli imputati, ha voluto condividere con il microfono e i passanti il suo pensiero:
"Mi ricordo fin da piccolo che ero appassionato dei mattoni, volevo fare il muratore, i mattoni delle nostre case. Poi con il liceo e con la tesi ho messo per la prima volta l'occhio in quello che sono i mattoni fondamentali del nostro mondo, ovvero le particelle elementari. Questo per dire che l'indagine del mondo è sempre stata una delle cose mi ha più affascinato, solamente che sono arrivato alla consapevolezza, attraverso la conoscenza di alcune persone del movimento Extinction Rebellion che la situazione è davvero grave e i mattoni fondamentali che permettono la vita su questo pianeta stanno venendo messi a rischio: gli ecosistemi, la produzione di cibo, il clima.
Sono tutte che stanno andando in una direzione che mette a rischio il nostro futuro e il nostro presente. La scelta di fare delle azioni, con anche tutte le persone che sono qui, al processo con me, è stato un agire collettivo per cercare di portare, anche in modo non ignorabile, il messaggio che è tardi. Dobbiamo fare qualcosa e i governi, che pure hanno promesso e hanno firmato di fare mitigazione e adattamento, se ne stanno dimenticando per continuare ad avere un profitto, un profitto di pochi e non di tutti".
L'udienza è stata poi rinviata al 27 maggio alle ore 9, ma nel frattempo stanno già preparando un'azione contro il DL Sicurezza.