il raggiro

Truffa da 3,4 milioni ai danni degli anziani: smantellata rete con 41 persone coinvolte

Grazie a tre callcenter sono riusciti a mettersi in contattato con almeno 150 anziani che, raggirati, sono stati costretti a spendere 6mila euro ciascuno

Truffa da 3,4 milioni ai danni degli anziani: smantellata rete con 41 persone coinvolte

Negli ultimi quattro anni almeno 150 anziani sono stati raggirati nel Nord Italia, con ben 41 persone accusate dall’inizio del 2021 fino ad agosto di quest’anno.

Truffa da 3,4 milioni ai danni degli anziani

Per l’accusa, gli ideatori di questo schema utilizzato per raggirare gli anziani sarebbero stati Claudio e Alessandro Felice, padre e figlio di Padova. I due, attraverso tre call center, del tutto estranei ai fatti, proponeva ai signori dei questionari di cultura generale, promettendo un viaggio come ricompensa.

Il comandante provinciale Guardia di Finanza di Padova, Alberto Franceschin, ha dichiarato ai microfoni del Tgr:

“Il callcenter veniva utilizzato per una prima profilazione del cliente, quindi per comprendere la persona che veniva chiamata se sola, se aveva parenti nelle forze dell’ordine, quindi per capire se in effetti era un soggetto fragile e aggredibile”.

Tuttavia, tutte le persone che hanno risposto alle domande sono risultate vincitrici e, dopo qualche giorno, un signore vestito in giacca e cravatta li andava a trovare illustrando le possibili mete tra cui scegliere, tra cui la Terra Santa, la scelta più gettonata. Successivamente, agli anziani bastava firmare dei documenti per “aggiudicarsi” il viaggio, descritta come una formalità.

Nonostante ciò, dopo un paio di giorni, i truffatori si facevano risentire, sia per telefono che di persona, affermando che il totale per il viaggio era dai 25mila ai 27mila euro. Per i pensionati che provavano a protestare, la risposta era sempre una minaccia legale, con avvocati di successo che non si sarebbero fermati davanti a nulla.

Cosicché, gli anziani si arrendevano e venivano convinti a pagare 6mila euro in prodotti per la casa, soprattutto lenzuola e pentole, come sanzione. In particolare, l’ammontare degli oggetti raggiungeva, nella maggior parte dei casi, un massimo di 2mila euro e venivano prodotti da un’azienda di Camposampiero, anch’essa estranea ai fatti.

41 persone coinvolte

La truffa è andata avanti finché un’anziana di Monselice ha denunciato la truffa ai Carabinieri, che hanno iniziato a indagare. I militari, grazie a pedinamenti e intercettazioni, sono riusciti a risalire a 41 nomi.

Tra questi nomi, ha attirato l’attenzione dei militari quello di Giorgio Ronzani: un abogado, avvocato abilitato in Spagna, ma non Italia, che era già stato coinvolto in diverse indagini.

L’operazione truffaldina, secondo le Autorità, avrebbe racimolato un totale di 3 milioni e 468mila euro. Con questi soldi, la famiglia Felice si sarebbe comprata auto, oggetti e case di lusso, di cui un appartamento a Jesolo, tutte poste sotto sequestro.

Di fatto, gli ideatori della truffa si nascondevano dietro a delle società di facciata, come: Vivaldi, poi Lemthosh; Diamante, poi diventata Manga; Cima Cadini, trasformata in Denebola; Moskot; Mecchenzi; Holly Flex e Nemu Group. Le quali, però, hanno facilitato i Carabinieri di scovare tutte le transazioni derivanti dalle truffe.

Tutti i partecipanti al raggiro, quasi tutti residenti tra la provincia di Padova e quella di Venezia, sono stati accusati di truffa aggravata, autoriciclaggio, estorsione aggravata e continua.