E’ pieno di dolori alla schiena, uno dei superstiti del tragico incidente avvenuto a San Pietro in Gu e nel quale hanno perso la vita quattro braccianti agricoli. Insieme ad altri connazionali vive in una casa di Cologna Veneta nel Veronese, e ai microfoni del tg regionale Rai, ha provato a rivivere quei drammatici istanti del sinistro stradale, svelando pure dei retroscena sulla vita dei braccianti agricoli come lui, sfruttati da una cooperativa…
Tragedia a San Pietro in Gu, il superstite: “Sveglia all’alba e in campagna per pochi euro”
stradale. Il giovane abita a pochi passi da quella che sarebbe la sede della cooperativa in liquidazione a cui era intestata la macchina a bordo della quale si è verificato lo schianto mortale lungo la statale. La mattina dell’incidente è partito all’alba, verso le cinque, come sempre. La destinazione finale tra Vicenza e Padova per pulire un vigneto.
Nel lavoro, però, si intuisce una condizione di sfruttamento a cui sarebbero stati sottoposti i lavoratori. La paga, infatti, di sei euro all’ora, e si lavora tutti i giorni, cambiando di volta in volta la destinazione. Sindacati e associazioni di categoria hanno aperto un tavolo in Prefettura per contrastare il caporalato.
Un fenomeno difficile da eliminare, proprio alla luce degli enormi vantaggi economici che fruttano a tutte quelle aziende che decidono di “camminare” lungo il sentiero dell’illegalità.
I quattro deceduti nell’incidente sono stati identificati ma sono in corso le comunicazioni ai familiari. Si tratta di:
- A.S. marocchino del 1999 conducente
- O.S. nigeriano del 1995
- C.Y. marocchino del 1996
- H.I. marocchino del 2001