Si finge carabiniere per truffare una 66enne: "Sua figlia è stata arrestata, deve pagare 9mila euro di cauzione"
Denunciato un minorenne per truffa aggravata. Il colpo è fallito perché, poco prima di mettere le mani sulla cassaforte, è tornata a casa proprio la figlia che doveva essere in carcere
Nel primo pomeriggio di giovedì 17 ottobre 2024, è stato sventato un tentativo di truffa ai danni di una 66enne a Campodarsego, dove un giovane ha cercato di ingannare la donna fingendo l'arresto di sua figlia (in copertina: immagine di repertorio creata con l'intelligenza artificiale).
Si era finto Maresciallo dei Carabinieri
Spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri, il ragazzo ha chiamato la vittima informandola che la figlia era stata coinvolta in un grave incidente stradale e che, per evitarle il carcere, era necessaria una cauzione di 9.000 euro in contanti, da consegnare a un presunto incaricato, che si sarebbe presentato presso l'abitazione.
Come da copione, un giovane si è presentato a casa della donna, riuscendo a convincerla a consegnargli le chiavi della cassaforte e alcuni gioielli, tra cui una fede nuziale e un paio di orecchini.
Arriva a casa la figlia
Tutto stava procedendo secondo i piani. Peccato che il giovane non ha pensato al fatto che la figlia potesse tornare a casa, prima o poi, mandando all'aria il furto. Fortunatamente, l'arrivo inaspettato della ragazza ha messo in fuga il giovane, prima di poter aprire la cassaforte.
In preda al panico, la 66enne ha immediatamente allertato i Carabinieri, che sono intervenuti tempestivamente.
La denuncia
Grazie alla descrizione fornita, i militari hanno rintracciato il giovane poco distante dall'abitazione. Alla vista della pattuglia, il sospetto ha cercato di disfarsi delle chiavi e dei gioielli, gettandoli in un canale.
Il giovane, incensurato, è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di truffa aggravata in concorso. Su disposizione della Procura per i Minorenni di Venezia, è stato affidato a una struttura di accoglienza. Le indagini continuano per identificare eventuali complici. Nel frattempo, parte della refurtiva, inclusi gli orecchini, è stata recuperata e restituita alla vittima.