Due arresti e 4 denunce

Scopre che la figlia chatta con un coetaneo e la aggredisce: voleva che sposasse un cugino

La situazione in provincia di Padova è davvero allarmante: sono sei le violenze domestiche accertate in soli sette giorni

Scopre che la figlia chatta con un coetaneo e la aggredisce: voleva che sposasse un cugino
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Con l’inizio del nuovo anno rimane alta l’attenzione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Padova nel contrasto alla violenza di genere, maltrattamenti e violenze maturati quasi sempre in ambito familiare e affettivo. Dal 1 gennaio sono già 6 gli interventi effettuati dalle articolazioni dipendenti in tutta la provincia; in due casi il responsabile delle condotte delittuose è stato tratto in arresto, nei rimanenti 4 si è proceduto a denunce in stato di libertà.

Ancora casi di violenza di genere

Ieri, lunedì 8 gennaio 2024, i Carabinieri della Stazione di Tombolo hanno arrestato un 49enne del posto ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali in danno della moglie. I fatti risalgono al giorno precedente quando l’uomo, rientrato presso la propria abitazione, nel corso di una discussione con la moglie, in presenza dei figli minori, aveva tentato di colpirla con un coltello, venendo bloccato da un amico di famiglia presente in casa. La donna ha denunciato i fatti solo il giorno dopo consentendo ai militari di operare un arresto in flagranza differita, alla luce delle ultime novelle normative.

Il 7 gennaio, i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Padova hanno denunciato in stato di libertà un 60enne per maltrattamenti in famiglia, che aveva aggredito per futili motivi la moglie in presenza dei tre figli minori. Al 60enne è stato imposto il provvedimento dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.

Il 6 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Vigodarzere hanno arrestato un 25enne, per maltrattamenti in famiglia a danno della compagna convivente. La violenza fisica si è verificata fra le mura domestiche, il tutto è nato da una lite per futili motivi, alla presenza dei due figli minori. L’uomo aveva colpito la convivente con pugni al volto ed alla testa, dai primi accertamenti condotti era emerso che le violenze andavano avanti da anni. In sede di convalida dell’arresto all’uomo è stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico.

Il 5 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Campodarsego, hanno denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia a danno della convivente un 38enne non nuovo a comportamenti del genere, le cui condotte aggressive dai primi accertamenti esperiti risalirebbero già all’estate 2018 pur non essendo mai stati denunciati.

Il 3 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Vigonza hanno denunciato in stato di libertà un 48enne, per maltrattamenti in famiglia a danno della figlia minore. Il padre dopo aver scoperto la figlia che chattava con un coetaneo, la minacciava e aggrediva fisicamente. Fortunatamente la ragazza riusciva a scappare di casa rifugiandosi in un esercizio commerciale della zona dove basiti, i titolari hanno contattato subito il 112 ed il 118 per apportare le prime cure alla giovane. L’uomo aveva già promesso la figlia in sposa ad un cugino tramite un matrimonio combinato, senza tener in considerazione la volontà della figlia.

Il 2 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Casale di Scodosia hanno denunciato in stato di libertà un 52enne resosi responsabile di maltrattamenti in famiglia a danno della moglie. I fatti risalgono al giorno precedente allorquando nel corso di un litigio per futili motivi l’uomo aveva aggredito la moglie. La donna riferiva poi di altri episodi di violenza già occorsi in passato e dopo i fatti è stata collocata in una struttura protetta.

L’invito che l’Arma rivolge a tutte le donne che stanno vivendo una situazione di disagio fatta di violenza fisica, psicologica, sessuale o economica è di non esitare e chiedere aiuto alle Istituzioni già ai primi segnali di una deriva violenta del rapporto affettivo, rivolgendosi ai Carabinieri tramite il numero di emergenza 112 o contattando i Centri Antiviolenza che offrono supporto psicologico, legale ed economico alle vittime tramite il numero 1522 per ricevere consulenze telefoniche 24 ore su 24.

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