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Scientist Rebellion, quattro persone occupano la sala dei Quaranta di Palazzo Bo: "Basta con il fossile!"

Si sono piazzati di fronte alla prestigiosa Cattedra di Galileo gli aderenti alla campagna "Non paghiamo il fossile", promossa da Ultima Generazione, Scientist Rebellion e Veglie contro le morti in mare

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Scientist Rebellion: Padova, risvegliata la Rivoluzione (Scientifica) alla Cattedra di Galileo.

Scientist Rebellion, quattro persone occupano la sala dei Quaranta di Palazzo Bo: "Basta con il fossile!"

Questa mattina, lunedì 20 marzo 2023, alle 12.50 quattro persone, tra cittadini, studenti e scienziati di Scientist Rebellion aderenti alla campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE, promossa da Ultima Generazione, Scientist Rebellion e Veglie contro le morti in mare, hanno occupato la sala dei Quaranta di Palazzo Bo, di fronte alla prestigiosa Cattedra di Galileo, a Padova, chiedendo al mondo scientifico ed accademico di unirsi nel supportare la richiesta rivolta al governo italiano: Stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili.

Proprio oggi sarà pubblicato il Rapporto di sintesi del sesto report IPCC, il quale ha lo scopo di fornire ai politici gli strumenti per comprendere il cambiamento climatico, i suoi pericoli e le soluzioni per affrontarlo.

"Nonostante gli avvertimenti della comunità scientifica degli ultimi decenni, la classe dirigente ha dimostrato di non voler prendere i provvedimenti necessari e di non essere pronta al cambiamento", scrivono i promotori della protesta.

La stessa Agenzia Internazionale dell’energia nel 2021 ha dichiarato:

“Se i governi del mondo sono seri nell'affrontare la crisi climatica, non possiamo più permetterci nuovi investimenti in combustibili fossili".

"Nel mentre, nel 2022 l'Italia è il sesto investitore al mondo in combustibili fossili… Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite dichiara: "Investire in nuove infrastrutture per i combustibili fossili è moralmente e economicamente una follia", e continua: “gli attivisti del clima vengono spesso definiti pericolosi radicali, ma i radicali veramente pericolosi sono i Paesi che stanno aumentando la produzione di combustibili fossili".

Da qui l'accorato appello: "Basta con la follia fossile!".

"Come scienziati, abbiamo suonato il campanello d'allarme della crisi climatica per decenni. Abbiamo scritto lettere, firmato petizioni e tenuto conferenze. Ma i governi non hanno ascoltato i nostri avvertimenti e, anno dopo anno, le emissioni globali continuano ad aumentare. Oggi sono a livelli record. Ci stiamo muovendo in un territorio inesplorato e terrificante: gli effetti si iniziano a vedere di fronte ai nostri occhi e la situazione continua a peggiorare.

Un membro di Scientist Rebellion che lavora in Veneto:

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"Mi chiamo Warren Cairns, sono un ricercatore in chimica ambientale e sono al fianco di questa generazione di futuri scienziati. Da oltre 20 anni studio l'ambiente e gli effetti delle sostanze chimiche su di esso. Abbiamo ottenuto molte vittorie, come la convenzione di Stoccolma contro i PCB. Il protocollo di Montreal che ha stabilizzato e sta finalmente permettendo al buco dell'ozono di guarire. Ma ora ci troviamo di fronte alla nostra sfida più grande. Il cambiamento climatico sta guidando tutti i cambiamenti ambientali del pianeta. Sto vedendo la mia ricerca cambiare sotto i miei occhi e il cambiamento climatico domina tutto ciò che vediamo. Ora mi sento obbligato a ribellarmi perché i governi non ci ascoltano più. Sono al fianco della ribellione degli scienziati e spero che anche voi lo facciate".

"Oggi siamo qui per suonare l'allarme e risvegliare le coscienze di coloro che si identificano come scienziati, ricordando il significato più profondo della rivoluzione scientifica: osservare l'ordine del mondo e i suoi fenomeni, comprenderlo per come è, senza preconcetti. Citando Galileo Galilei: "Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono." Ci troviamo di fronte a una "crisi esistenziale".

Essere informati significa essere allarmati, spiegano.

"Non è più tempo per i ricercatori di firmare petizioni e basta. La situazione è grave, noi scienziati lo sappiamo. E allora dobbiamo prendere una posizione netta, non per forza di disobbedienza civile, che può non essere per tutti. Ma ci sono molti altri modi per attivarsi andando oltre le prassi che sono state messe in atto fino ad ora e che palesemente non hanno funzionato. E, ripeto, si tratta ormai, per noi, di un obbligo morale. Si tratta di chiederci che tipo di scienziati vogliamo essere e cosa potremo raccontare alle generazioni future quando ci chiederanno che cosa abbiamo provato a fare quando ne avevamo l’occasione", Lorenzo Masini, MSc in Biotecnologie Vegetali.

Scientist Rebellion è un movimento internazionale di scienziati e accademici che credono che la comunità scientifica abbia la responsabilità di farsi avanti e di unirsi alla prima linea del movimento per il clima. Dal 4 al 9 aprile 2022, oltre 1.000 scienziatз in 27 Paesi si sono impegnati in proteste, disobbedienza civile nonviolenta e scioperi per chiedere un'azione di emergenza. Ci siamo uniti a questa settimana di azione globale dall’Italia e abbiamo fatto notizia a livello nazionale. Il Climate Emergency Fund sostiene il reclutamento, la formazione, lo sviluppo di capacità e gli sforzi educativi di Scientist Rebellion.

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