Controlli di polizia

Sala slot da "record" nel padovano: multa di 27mila euro e sigilli per 30 giorni

Nel corso delle attività, sono state identificate 6 persone, tutte di nazionalità straniera, di cui 3 con precedenti penali e di polizia a carico, nonché la titolare della licenza, 43enne di origine cinese.

Sala slot da "record" nel padovano: multa di 27mila euro e sigilli per 30 giorni
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Nella mattinata di venerdì 19 gennaio su disposizione del Questore Marco Odorisio sono stati effettuati dei controlli tra Padova e Provincia, dagli Agenti della Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza, negli esercizi commerciali attivi nel settore dei giochi e delle scommesse. Una prima attività di controllo ha riguardato una sala giochi con VLT a Boara Pisani (PD) in via Roma.

Identificate 6 persone

Nel corso delle attività, sono state identificate 6 persone, tutte di nazionalità straniera, di cui 3 con precedenti penali e di polizia a carico, nonché la titolare della licenza, 43enne di origine cinese. L’ispezione ha portato ad accertare che la sala era condotta da un dipendente, cittadino cinese, con gravi precedenti penali a carico (rapina, sequestro di persona, porto abusivo di arma e altro), ostativi all’esercizio della raccolta del gioco, per il quale la titolare di licenza non aveva richiesto la rappresentanza e che, pertanto, stava effettuando la raccolta del gioco in violazione dell’articolo 8 del TULPS. Per quanto emerso la 43enne verrà deferita all’Autorità Giudiziaria in ordine al reato di cui al combinato disposto degli articoli 8 e 17 TULPS, ovvero rappresentanza abusiva nella raccolta delle scommesse.

Il controllo delle macchinette

Al controllo delle macchinette da gioco, gli agenti hanno potuto constatare che tutti e 54 gli apparecchi presenti all’interno della struttura, erano accesi nella fascia oraria 13:00/15:00, in violazione a quanto disposto dalla L.R.V. 38/2019 e, in particolare, un terminale era utilizzato da un giocatore. Tale mancanza prevede la sanzione di 500 euro per ogni apparecchio in funzione ed essendo il rispetto della Legge Regionale in materia di giochi specificatamente previsto anche tra le prescrizioni dell’art.9 TULPS in licenza, la titolare di licenza verrà indaga in stato di libertà in ordine al reato di cui al combinato disposto degli articoli 9 e 17 TULPS, ovvero violazione delle prescrizioni in licenza.

Nel locale è stato accertato, inoltre, che non era esposta e non è stata esibita la licenza e/o scia che autorizza la somministrazione accessoria di alimenti e bevande, violazione per la quale è prevista la sanzione di 308 euro; non era esposto il cartello di divieto di somministrazione alcolici dalle ore 03:00 alle ore 06:00, previsto per gli esercizi di somministrazione con orario di esercizio oltre le ore 03:00, per la cui violazione è prevista la sanzione di 400 euro e, all’interno della struttura, dov’è presente una zona fumatori, le porte della sala dedicata erano tenute aperte nonostante vi fossero fumatori all’interno e nonostante il fumo si fosse propagato in tutto il locale, violazione per la quale è prevista la sanzione di 660 euro.

Multa da capogiro

Al termine del controllo, la sala è stata affidata alla 43enne titolare della licenza, fatta intervenire sul posto. Nei suoi confronti, per le gravi violazioni commesse, il giorno successivo al controllo, è stato notificato il provvedimento del Questore della provincia di Padova con cui è stata disposta la sospensione per 30 giorni dell’autorizzazione, ex art.88 TULPS, a lei intestata valida per la raccolta del gioco tramite videolottery nella citata sala pubblica da gioco, nonché la sanzione pecuniaria pari ad oltre 27.000 euro.

L’Ordinanza di sospensione cautelare, è stata emessa dopo aver accertato che il locale era condotto da persona non autorizzata e per non aveva rispettato gli orari di spegnimento degli apparecchi da gioco previsti dalla LRV 38/2019.

Durante le operazioni di chiusura del locale, alla presenza degli operatori della Squadra Amministrativa, il rappresentante autorizzato, nonché marito della titolare di licenza, prima di uscire, è stato notato aver prelevato qualcosa dal desk cassa, occultandolo sotto alla giacca. Alla richiesta di mostrare quanto nascosto, è emerso che si trattava di un POS per il pagamento elettronico con carte di credito e bancomat, installato nella sala in violazione della L.R.V.38/2019, ad ulteriore riscontro delle violazioni contestate.

 

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