Retata della Polizia di Padova, arrestati 15 spacciatori stranieri
Dopo mesi di indagini, la Questura fa un po' di pulizia nel quartiere centrale che finiva troppo spesso in cronaca nera

Padova ha nel quartiere centrale della stazione ferroviaria e lungo l'asse della prospicente Via Tommaseo, un centro del malaffare basato sullo smercio di sostanze stupefacenti al cui contrasto la Questura cittadina si dedica quotidianamente per garantire la sicurezza e la vivibilità della Città.
Una indagine che parte da lontano
Era da Gennaio 2025, ad esempio, che parallelamente ai normali controlli del territorio il personale della Squadra Mobile raccoglieva dati ed elementi utili a circoscrivere il fenommeno proprio lungo Via Tommaseo. Ed è di oggi, 21 maggio 2025, la notizia che tale attività ha portato all'arresto di 15 spacciatori stranieri ed alle verifiche su altri 11 soggetti: sette dei quali risutati irregolari e destinati al rimpatrio, oltre a quattro cui è stato intimato l'allontanamento dalla Città del Santo.

Questo quartiere cittadino, purtroppo, finiva troppo spesso agli onori della cronaca, proprio a causa del malaffare imperante e dell'arroganza dei malfattori che a novembre 2024, ad esempio, avevano aggredito una pattuglia delle Volanti, nel corso delle attività di identificazioni svolte durante un controllo di polizia.
La sfida che non poteva rimanere impunita
Il fatto aveva innescato un parapiglia durante il quale gli operatori di polizia venivano accerchiati da decine di stranieri che inveivano nel tentativo di intimorirli per favorire la fuga dei due soggetti sottoposti a controllo.
In quella occasione furono attivate altre pattuglie delle forze di polizia per ripristinare la calma, interveniva l’ambulanza per soccorrere uno dei due soggetti controllati, di nazionalità nigeriana, il quale, una volta giunto al pronto soccorso si scagliava nuovamente contro i poliziotti che nell'immobilizzarlo gli trovavano addosso anche la marijuana con la quale intendeva fare affari quella sera.
L'esito finale
Tale grave fatto non poteva rimanere impunito e da lì è partita l’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova che ha portato:
- ad arrestare di 15 soggetti, colti nella flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacenti tipo cocaina, eroina, hashish e marjuana; tutti spacciatori prevalentemente magrebini e nigeriani;
- ad indagare in stato di libertà altri 11 nordafricani.
Durante l’indagine durata, appunto, alcuni mesi, è stato accertato che la zona di Via Tommaseo era interessata ad un fenomeno “orizzontale” di spaccio. Comunica, infatti la Questura:
"Più che gruppi organizzati sono stati individuati singoli soggetti o piccoli gruppi con ruoli eterogenei, solitamente con precedenti penali o di polizia e senza alcuna occupazione lavorativa, che si dedicavano allo spaccio da strada, lucrando significative somme di denaro. Di diversa estrazione sociale gli acquirenti: studenti provenienti anche da altre città, tossicodipendenti o lavoratori pendolari che facevano acquisti prima di rincasare, tutti sapendo che in quella sorta di "bazar" che è Via Tommaseo avrebbero potuto trovare hashish, cocaina, eroina, pasticche di oppiacei e metadone".
L'entità dei sequestri messi a segno
Complessivamente ai 26 pusher bloccati dalla Squadra Mobile, sono stati sequestrati 10.000 Euro in denaro contante, circa 1 kg di hashish, 302 pastiglie di oppiacei, 300 mg di metadone, svariate dosi di cocaina ed eroina.
I provvedimenti presi
Sette stranieri sono risultati irregolari: 5 tunisini, un nigeriano e un marocchino. Con provvedimento del Questore di Padova essi sono stati accompagnati nei Centri per il Rimpatrio per il definitivo allontanamento dal nostro Paese.
A quattro giovani pusher: 2 nigeriani, un marocchino e un tunisino, sono stati intimati dal Questore della due fogli di via obbligatori dal Comune di Padova e due divieti di accesso alle aree urbane.
In un appartamento di Via Tommaseo, su disposizione della Procura della Repubblica, è stata eseguita una ispezione dalla quale è risultato che l'appartamento era stato trasformato in struttura locativa abusiva da parte della proprietaria che affittava, prevalentemente a cittadini stranieri, singoli posti letto dietro corrispettivo senza alcuna comunicazione all’Autorità. Inutile dire che la signora è stata indagata in stato di libertà per il reato di ricettazione.