Polizia di Stato

Rapine a Padova e Campodarsego, il video dei malviventi in azione: individuati i responsabili

Due padovani gravemente indiziati anche della rapina consumata il 18 luglio 2022 in danno della Banca di Credito cooperativo di Reschigliano di Campodarsego (bottino di 74.000 euro)

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Indagine della Procura della Repubblica e della Polizia di Stato consente di individuare i responsabili di diverse rapine.

Rapine a Padova e Campodarsego, il video dei malviventi in azione: individuati i responsabili

A seguito di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Padova, la Polizia di Stato della Questura (Squadra Mobile) ha individuato i responsabili di tre rapine commesse l’estate scorsa a Padova e Campodarsego (Pd) e dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell’obbligo di dimora e di firma emessa nei confronti di uno di essi, un 64enne pregiudicato di Padova.

L’indagine ha preso le mosse da una rapina a mano armata consumata il 15 giugno 2022 in danno di un’azienda sita in via Maestri del Lavoro a Padova, messa a segno da due uomini, travisati in volto ed armati di pistola. I poliziotti della Squadra Mobile hanno ricostruito che i due erano giunti sul luogo a bordo di una Lancia Lybra risultata compendio di furto.

La rapina aveva fruttato ai due meno di quanto potessero sperare, essendo riusciti ad impossessarsi di una valigetta che contrariamente a quanto da loro ritenuto conteneva soltanto del materiale elettrico di campionatura (non già l'incasso in denaro della società, in realtà poco prima prelevato da un furgone portavalori). Chiarite le modalità di esecuzione ed analizzate le descrizioni fisiche degli autori fornite dai testimoni, gli investigatori della Sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile hanno da subito indirizzato i propri sospetti sul 63enne, soggetto pregiudicato a loro già noto, unico destinatario della misura cautelare.

D’intesa con la Procura della Repubblica sono state avviate attività volte ad acquisire i necessari riscontri: localizzazioni satellitari, intercettazioni telefoniche, videoriprese, il tutto abbinato a quotidiani servizi di pedinamento ed appostamento. Il fatto che il “probabile” obiettivo dei rapinatori fosse il portavalori recatosi alcuni minuti prima per prelevare l'incasso (e non già per consegnarlo, come forse erroneamente ritenuto dai rapinatori) lasciava presagire che i rapinatori avrebbero potuto colpire nuovamente.

Individuato il possibile percorso di fuga seguito dai rapinatori a bordo dell’autovettura poi rinvenuta abbandonata in viale Veneto a Saonara, i poliziotti hanno accertato che la stessa era stata preceduta nei suoi spostamenti da un'altra autovettura, intestata ad un anziano di Selvazzano (PD), convivente della madre di una donna già conosciuta per essere in rapporti col 64enne principale sospettato. E difatti la stessa auto veniva notata nei giorni successivi parcheggiala a fianco dell’abitazione di costui. Emergeva peraltro che l’uomo fino a qualche tempo prima aveva prestato attività lavorativa presso la stessa azienda rapinata.

Ancor prima dell’avvio dell’attività di intercettazione si apprendeva la notizia della consumazione di altre due rapine commesse con analoghe modalità: l’una l’8 luglio 2022 in danno dell'Ufficio postale di Via Vigonovese, mentre l’altra il 18 luglio 2022 in danno della Banca di Credito cooperativo di Reschigliano di Campodarsego. Nel primo episodio ad agire erano stati sempre due uomini, i quali entrati nell'ufficio postale con addosso caschi con visiera abbassata e brandendo in mano una pistola, avevano intimato alla direttrice di consegnare il denaro custodito nelle casse degli sportelli e nella cassaforte principale. Anche in quel caso erano riusciti ad ottenere un magro bottino (circa 300 euro). Al termine dell’azione delittuosa i due si davano alla fuga a bordo di un ciclomotore di colore azzurro con targa coperta. Una delle dipendenti aveva notato però le scarpe indossate da uno degli autori, recanti la marca "Diadora". Maggiori dettagli i poliziotti li hanno poi potuti ricavare dall'analisi dei filmali.

La rapina a Reschigliano

Più grave era stata invece la rapina consumata presso la Banca di Credito Cooperativo di Reschigliano, in danno di un furgone portavalori dell'istituto di vigilanza Civis. Intorno alle 8:00 il blindato aveva accostato all'esterno della Banca per eseguire una consegna valori. Nell’avvicinarsi all'ingresso della banca, nei pressi della bussola, il dipendente che portava con sé il plico contenente la somma di 74.000 euro notava alle proprie spalle un furgone di colore bianco con a bordo due uomini. Quello seduto al lato passeggero lo teneva sotto tiro con un fucile a pompa, ordinandogli di gettare a terra il plico. Nel mentre si avvicinava pure il complice, il quale gli sfilava la pistola in dotazione e raccoglieva il plico. I due si davano a quel punto alla fuga in direzione del centro di Campodarsego.

Anche su questo episodio i poliziotti della Squadra Mobile hanno svolto le loro indagini, ricostruendo innanzitutto gli spostamenti del mezzo, anch’esso provento di furto commesso a Cadoneghe, nonché rinvenuto abbandonato a Codiverno, e poi evidenziando numerose analogie con la rapina consumata a Padova il precedente 15 giugno 2022.

Analizzati i filmali delle telecamere della banca gli investigatori notavano soprattutto le caratteristiche fisiche del secondo rapinatore, nonché conducente del furgoncino, coincidenti con quelle del 64enne oggi destinatario di misura.

Cosa ancor più importante, i poliziotti notavano un particolare importante, e vale a dire che sul furgone erano stati applicati numerosi adesivi bianchi che coprivano tutte le iscrizioni presenti sulla carrozzeria, ma soprattutto che era stata applicata una targa contraffatta (diversa da quella successivamente rilevata al momento del rinvenimento del mezzo). Grazie alla stessa venivano individuati i transiti effettuati in zona il giorno della rapina e rilevata la presenza pure dell’utilitaria in uso al pregiudicato 64enne, auto che faceva poi rientro a Padova in zona Guizza in un luogo che i poliziotti avrebbero di seguito appurato trattarsi del covo dei rapinatori, ovvero del luogo dagli stessi scelto per il ricovero delle armi e del provento del reato.

Il complice

Facendo leva anche su precedenti conoscenze investigative, gli uomini della Squadra Mobile riuscivano infatti ben presto ad individuare quest’ultimo nascondiglio, coincidente con la residenza di altro soggetto gravato da precedenti e legato da lunga amicizia con il 64enne.

Venivano da quel momento in poi svolti numerosi servizi di appostamento e pedinamento che confermavano l'uso esclusivo dell’auto da parte dell’indagato e di raccogliere elementi anche a carico del suo complice delle rapine, un 45enne disoccupato. Ciò sino all’8 settembre 2022, giorno precedente ad una (ennesima) tentata rapina, allorquando alcune immagini hanno consentito ai poliziotti di trarre conferma della presenza di armi all’interno del nascondiglio utilizzato dai rapinatori. Venivano quindi disposte dalla Procura una serie di perquisizioni personali e locali nei confronti di tutti gli indagati. Perquisizioni che venivano eseguite la mattina del 22.9.2022, consentendo di rinvenire nella disponibilità di alcuni numerosi beni riconducibili alla consumazione delle rapine, in particolare un fucile a pompa con matricola abrasa e calcio tagliato perfettamente compatibile con quello utilizzato nella rapina ai danni della Banca di Credito Cooperativo di Reschigliano, uno scooter Piaggio provento di furto, in origine bianco ma con carenatura interamente cambiata di colore con l’applicazione di nastro adesivo di colore blu e con sovrapposta una targa contraffatta, quindi perfettamente corrispondente a quello utilizzato nella rapina all'Ufficio Postale di Via Vigonovese.

E ancora venivano rinvenuti e sequestrali caschi da motociclista corrispondenti a quelli utilizzati sempre nella rapina all'Ufficio Postale, giacche con cappuccio e alcune riproduzioni in cartone di targhe per motocicli e auto. La perquisizione nei confronti del 64enne veniva eseguita anche presso il suo domicilio, ove sono stati rinvenute calzature sportive ed altro materiale, fra cui la somma contante di circa 16.000 euro avvolta in carta da giornali, e in prossimità dell'argine di un canale, ove veniva rinvenuta celata sono un sasso la pistola sottratta nel corso della rapina alla Banca.

Nel corso dell’attività i poliziotti avevano pure rinvenuto un'autovettura VW Polo provento di furto ed impiegata dagli stessi rapinatori in occasione dell’ennesima rapina (tentata) che si erano preparati a compiere il precedente 9 settembre 2022, questa volta a Piove di Sacco (PD), ancora una volta armati di pistola, ai danni di un furgone portavalori dell'istituto di vigilanza Fidelitas, che però non riuscivano a portare a compimento per cause indipendenti dalla loro volontà.

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